Saranno dodici diaconi permanenti e una donna, la moglie di uno di loro, gli autori delle meditazioni che si terranno nell’“ottava” alla Madre di Dio, la tradizionale preghiera che si tiene in Lussemburgo tra la terza e la quinta domenica dopo Pasqua (dura perciò di fatto 14 giorni). È la prima volta, dice una nota dell’arcidiocesi, che le prediche non saranno quindi frutto della penna di un solo predicatore, ma porteranno la firma di più persone. I diaconi, scelti da diverse parrocchie dell’arcidiocesi, sono tutti mariti e padri, alcuni dei quali ancora impegnati in un ambito professionale, oltre che dediti all’impegno pastorale. I diaconi, si spiega ancora nella nota, “contribuiscono a superare la frontiera” tra il dentro e il fuori della Chiesa, possono svolgere un ruolo di mediazione all’interno della comunità ecclesiale, e conquistare la fiducia dei fedeli più facilmente di altri ministri, “perché molte questioni relative alla coppia, all’educazione dei figli o al mondo del lavoro possono essere affrontate in modo molto diverso”. I diaconi insieme all’arcivescovo card. Jean-Claude Hollerich, hanno scelto come tema dell’anno il versetto del Vangelo di Marco: “…il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita come un riscatto per molti” (Mc 10,45). Lo scorso anno, il card. Hollerich aveva affidato l’incarico delle “prediche dell’ottava” a Renée Schmit, incaricata episcopale per l’evangelizzazione e la formazione.