Nel 2023 in Belgio i casi di eutanasia certificata sono stati 3.423, il 15% in più rispetto al 2022, vale a dire il 3,1% di tutti i decessi (rispetto al 2,5% nel 2022). È la Commissione federale di controllo e valutazione dell’eutanasia ad aver pubblicato oggi le cifre ufficiali, basate sui documenti di registrazione delle eutanasie. Sono soprattutto i pazienti over60 ad aver fatto ricorso all’eutanasia (74,7%); il 70,7% dei pazienti aveva più di 70 anni e il 42,1% aveva più di 80 anni, mentre l’1,1% aveva meno di 40 anni. Nel 2023 è stata registrata una sola dichiarazione relativa all’eutanasia di un minore. Lo 0,6% delle eutanasie riguardava pazienti incoscienti che avevano fatto una dichiarazione anticipata. Cala il numero delle eutanasie effettuate tra le mura di casa (48,6% rispetto al 50,5% del 2022), cresce la percentuale delle eutanasie effettuate nelle case di riposo e di cura (17,6% rispetto al 16,4% del 2022). Nel 32% dei casi l’eutanasia è stata effettuata negli ospedali e nelle unità di cure palliative. Nel 79,2% dei casi, il medico ha certificato prevedibile la morte del paziente a breve termine. Là dove non prevista a breve termine, si trattava di patologie multiple. Il 55,5% delle eutanasie è stata praticata su malati di cancro, il 2,23% su malati con polipatologie croniche, il 9,6% su malati con patologie del sistema nervoso come la Sla. Aumentano ma restano marginali le richieste di eutanasia per patologie psichiatriche (1,4%). Il Servizio rende noto che in tutte le richieste sono state rispettate le condizioni previste dalla legge (richiesta ponderata e ripetuta da parte di un paziente capace; situazione medica senza uscita; sofferenza costante, inalleviabile e insopportabile causata da una condizione grave e incurabile). Nel 2023, ci sono stati anche 110 pazienti residenti all’estero che si sono recati in Belgio per sottoporsi all’eutanasia.