“Nelle ultime ore, il dibattito attorno al Piano nazionale di ripresa e resilienza è tornato di attualità, alla luce dei dati (finalmente i dati!) che informano circa una spesa dimezzata (41 miliardi, secondo alcuni calcoli persino 31) rispetto al ricevuto dall’Europa (101 miliardi). Al di là del solito balletto sulle cifre come Libera evidenziamo come i dati sul Pnrr siano spesso non coerenti tra loro e riscontriamo come continui a esistere ancora un enorme problema di trasparenza”. In una nota Libera commenta le prime cifre di spesa presenti nella relazione sull’attuazione del Pnrr. “Associazioni come Openpolis e Osservatorio civico Pnrr stanno continuando a porre all’attenzione del decisore pubblico tale criticità, anche per tramite del diritto di accesso civico – prosegue Libera -. Il problema dell’incongruenza dei dati è ammesso nella stessa relazione del governo, in cui si invitano gli enti attuatori a essere più tempestivi. Così facendo, si rischia di scaricare il costo di un sistema inefficace di trasparenza sull’anello più debole, ossia gli enti attuatori (alcuni dei quali di dimensioni ridottissime)”. Viceversa, osserva Libera, “occorre un sistema snello e intelligente di restituzione pubblica di dati da strutturare a monte, anche in ottemperanza a quanto previsto dal Pnrr stesso. Confidiamo che il decisore nazionale metta in campo un deciso cambio di passo, ponendo al centro trasparenza, monitorabilità e lotta a opacità, corruzione e mafie”.