I delegati dei Ministri del Consiglio d’Europa hanno tenuto oggi a Strasburgo una riunione straordinaria in occasione del secondo anniversario dell’aggressione da parte della Federazione Russa contro l’Ucraina. Hanno ricordato le misure già prese dal Consiglio d’Europa e hanno adottato una serie di decisioni, tra cui chiedere alla Federazione Russa di “porre fine all’aggressione contro l’Ucraina e di ritirarsi completamente dal suo territorio”. Hanno poi espresso sostegno all’Ucraina e al suo popolo; hanno accolto “con favore le misure prese per assicurare la piena responsabilità della Russia”. I rappresentanti dei 46 Paesi membri hanno quindi chiesto “il rilascio e il rimpatrio dei civili deportati e trasferiti, in particolar modo i bambini”; e hanno condannato “lo svolgimento illegale da parte della Russia di cosiddette elezioni all’interno dei confini dell’Ucraina riconosciuti a livello internazionale, nonché il suo tentativo di perseguire giudici e procuratori della Corte penale internazionale e i funzionari degli Stati membri del Consiglio d’Europa”.
Ha quindi preso la parola Marija Pejčinović Burić, segretaria generale del Consiglio d’Europa: “due anni fa il Comitato dei Ministri”, massimo organismo del CdE, “si è riunito per l’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Federazione Russa. Molti di voi erano qui quel giorno per riflettere su come avremmo risposto a questa tragica svolta degli eventi. Avete avuto ragione nel prendere rapidamente la decisione di escludere la Russia da questa organizzazione”. La violazione “dei nostri statuti – e dei nostri valori – era perfettamente evidente. Da allora sono rimasta colpita dall’unità dei nostri Stati membri nel sostenere l’Ucraina. Ciò vale per il lavoro svolto dal Comitato dei Ministri. Ma anche gli sforzi dell’Assemblea parlamentare” e dalle altre istituzioni del CdE. La Dichiarazione di Reykjavík, adottata dai leader europei in occasione del nostro vertice dello scorso maggio, è stata particolarmente potente. Questa dichiarazione ha anche sottolineato l’obiettivo di unità in solidarietà con l’Ucraina, Ciò rimarrà la priorità di questa organizzazione”.