La povertà, in America Latina e Caraibi, torna ai livelli pre-pandemia, ma si registra una frenata della crescita economica. Sono due delle tendenze fotografate dall’Annuario statistico dell’America Latina e dei Caraibi 2023, il rapporto annuale della Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (Cepal) pubblicato ieri. Nell’area sociale, si evidenzia che la percentuale di persone che vivono in povertà è scesa nel 2022 ai livelli pre-pandemia, raggiungendo il 29,0%. L’edizione di quest’anno include per la prima volta informazioni sulla situazione della povertà a livello di grandi divisioni amministrative, il che consente uno sguardo comparativo sull’espressione geografica della povertà di reddito nella regione. Gli ultimi dati mostrano un continuo processo di riduzione delle dimensioni delle famiglie. Nel 2022, le famiglie avevano in media 3,4 persone, mentre nel 2010 erano 3,9, mantenendo importanti divari tra i gruppi socio-economici. L’Annuario mostra che, nel 2023, le economie della regione hanno rallentato il tasso di crescita del Prodotto Interno Lordo, stimato al 2,2%, rispetto al 4% dell’anno precedente. Nonostante tutte le sotto-regioni abbiano registrato una crescita inferiore nel 2023 rispetto al 2022, spicca l’eterogeneità esistente tra i Paesi. Così, il Sudamerica è cresciuto dell’1,5% (3,8% nel 2022); l’America Centrale e il Messico del 3,5% (4,1% nel 2022), mentre i Caraibi (esclusa la Guyana) sono cresciuti del 3,4% (6,4% nel 2022).
L’America Latina e i Caraibi sono una regione altamente vulnerabile alle conseguenze negative del cambiamento climatico: inondazioni, tempeste, siccità e frane, tra le altre cose. Nel periodo 2016-2023 si sono verificati 90 eventi pericolosi e disastri, che hanno colpito direttamente oltre 52,8 milioni di persone e causato la morte di 5.600 persone. Il valore di tutti i danni e delle perdite economiche direttamente o indirettamente correlate ai disastri è stato di 123 miliardi di dollari. La regione ospita il 23% delle foreste del mondo, ma la superficie forestale, in particolare quella naturale, è diminuita negli ultimi 30 anni. Tra il 1990 e il 2020, la percentuale di copertura forestale regionale è diminuita sistematicamente dal 53% al 46% del territorio (da 1,07 miliardi a 932 milioni di ettari). Nello stesso periodo, la perdita totale di copertura forestale nella regione ha raggiunto i 138 milioni di ettari.