“Finalmente si rompe il muro di indifferenza, di silenzio o, peggio, di voglia di spettacolarizzazione: il giovane che protegge una ragazza attaccata da un gruppo di coetanee è un esempio di solidarietà sociale e assunzione della propria partecipe responsabilità”. Così Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana, interviene sul gesto di un ragazzo che a Pontedera è intervenuto in una rissa per difendere una ragazza picchiata da altre.
“Spesso come psicologi – aggiunge – siamo chiamati a intervenire per aggressioni o situazioni di disagio, per analizzare i processi sottesi alla rabbia, all’aggressione e all’indifferenza che li accompagnano. Spesso come cittadini assistiamo a episodi di violenza in cui le persone che vi assistono invece di intervenire in difesa della vittima rimangono indifferenti o, peggio, col cellulare in mano riprendono le scene come se fosse un film e non la realtà. Questa volta invece ci troviamo di fronte a un comportamento efficace che speriamo sia un forte input per altri per allontanarsi dall’individualismo: questo gesto carico di coraggio è la base da cui ripartire per ricreare quella solidarietà sociale che può contribuire a fermare le aggressioni e le violenze sempre più diffuse e a rinforzare la proattività”.