La “casa è il luogo dell’intimità, della sicurezza, dell’amore. Ed è terribile che questo assurdo delitto sia accaduto in un luogo così sacro. Nicoletta ha aperto la sua casa, ha accolto, ma purtroppo questi gesti buoni non sono stati riconosciuti. Ma è per questo che noi dobbiamo continuare la missione di creare casa, insieme!”. Lo ha affermato oggi pomeriggio don Paride Bove durante i funerali di Nicoletta Zomparelli e Renée Amato che ha presieduto nella chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo a Cisterna di Latina.
“Questa è la nostra missione”, ha spiegato il sacerdote: “Rendere questo mondo un posto dove l’amore diventi il vero senso di ogni scelta, proprio come nel Regno di Dio”. “Ma – ha ammonito – dobbiamo capire il vero senso dell’amore, e ripartire da una vera e sana educazione. Non si tratta di una semplicistica teoria o di un ‘vogliamoci bene’ detto frettolosamente, ma è un serio lavoro incentrato sul rispetto e sulla libertà, sull’essere disposti a fare sacrifici personali, a rigettare ogni forma di male, anche la più piccola”. “È un lavoro – ha osservato – da fare necessariamente su se stessi per diventare capaci di accogliere difficoltà, rifiuti ed errori, per scoprire che da ogni situazione è possibile imparare e ripartire. E questo perché dal giorno in cui Cristo è risorto tutti abbiamo la possibilità di dire di no alla disperazione, quella disperazione che porta a fare gesti assurdi, incomprensibili e malvagi”. “Dobbiamo ripartire dai più piccoli – ha proseguito don Bove – e aiutarli ad integrare nel percorso di vita momenti di gioia e momenti di sofferenza, di frustrazione. Dobbiamo aiutare i nostri piccoli a diventare adulti maturi, e maturi sono quegli uomini e quelle donne che hanno imparato a dominare i propri istinti, a rinnegare se stessi, come ha insegnato Cristo. Dobbiamo farlo iniziando da noi, senza lasciare che questa triste vicenda avveleni i nostri cuori. Dobbiamo farlo, insieme”.
“Noi confidiamo e preghiamo perché Renée e Nicoletta ora possano entrare in quella casa dove l’odio, la violenza e l’egoismo sono completamente assenti e dove sussiste solo la logica del donarsi reciproco. Vogliamo confidare che Nicoletta rimarrà incantata dalla bellezza della casa in cui è entrata e dove Renée potrà danzare sulle note di un canto d’amore così intenso da cancellare in lei ogni dolore per quanto accaduto”, ha concluso don Bove: “Nicoletta e Renée hanno amato, per questo possiamo confidare che sono in Cristo, per questo sono più forti della morte, per questo nella lotta contro l’assurdità del male sono vincitrici”. “Le nostre care Nicoletta e Renée ci hanno lasciato un messaggio di speranza e noi dobbiamo e vogliamo raccoglierlo. Grazie Nicoletta, grazie Renée, per l’amore che avete donato”.