“La disparità di genere rimane una costante, anche per quanto riguarda la povertà relativa: analizzando i mod.730/2023 per genere e per reddito complessivo equivalente ai fini Irpef, emerge infatti che le donne sotto la soglia di povertà relativa sono il 58,1%, rispetto al 41,9% degli uomini (più 17%). Nel mod.730/2023 il reddito medio equivalente annuo delle famiglie con dichiaranti donne è stato di 247 euro più basso rispetto agli uomini (6.199 euro contro 6.446 euro). Per quanto riguarda la perdita di reddito equivalente a causa dell’inflazione tra il mod.730/2020 e il mod.730/2023, le famiglie con dichiaranti donne hanno perso in media 2.767 euro a fronte di una perdita di 2.518 euro degli uomini, quasi 250 euro in più rispetto a quest’ultimi”. È quanto emerge dalla ricerca Acli “Povere famiglie. L’impatto dell’inflazione sui redditi degli italiani”, realizzata dall’Osservatorio nazionale dei redditi e delle famiglie in collaborazione con il Caf Acli e l’Iref e presentata oggi a Roma.
Secondo i dati diffusi, gli uomini hanno visto erodere il 10% del loro reddito complessivo ai fini Irpef dal mod.730/2020 al mod.730/2023; nel medesimo periodo, il reddito equivalente delle famiglie con dichiarante donna è sceso del 14%. Oltre il 90% delle dichiaranti donna in povertà relativa non risulta coniugata: è vedova, single o separata e il 34% delle restanti donne vive con almeno un figlio a carico.