Interrogarsi sul tema dell’autorità attraverso i contributi di diversi esperti è l’obiettivo del numero 3 di Munera 2023, appena pubblicato. “L’autorità non gode oggi di buona reputazione. Facilmente la si pensa in opposizione alla libertà e la si assimila al potere”, si legge nell’editoriale. “Ma l’autorità non è potere e non è controllo. Come hanno mostrato alcuni tra i pensatori più raffinati che si sono occupati del tema (è il caso di Jaspers e di Capograssi), l’autorità è mediazione. Riconosciamo come autorevoli per noi quelle persone, ma anche quelle cose o quegli eventi, che in qualche modo mediano tra noi e noi stessi, restituendoci a noi stessi. Una dinamica delicata, di cui è importante avere cura”. Il concetto di autorità nasce nel mondo antico e arriva all’età moderna attraverso le categorie della ragione e della scienza, come spiega nel suo saggio Francesca Rigotti. Stefano Biancu arriva a definire l’essere umano come originariamente capace di libertà, ma effettivamente libero solo nel tempo, grazie a mediazioni autorevoli, personali e collettive. Andrea Grillo analizza quello che definisce il “dispositivo di blocco” che negli ultimi trentacinque anni ha impedito ogni cambiamento all’interno della Chiesa. Rispetto a tale assetto, il pontificato di Francesco restituisce autorità alla Chiesa. L’urgenza della questione dell’autorità si manifesta poi nella scuola dove, come sostiene Jole Orsenigo, i docenti sono percepiti come burocrati, più che come maestri. Il vero maestro non deve essere il portavoce di un sapere, ma deve interpretare una partitura, insieme agli allievi, che saprà contagiare.