“Celebrando l’Eucaristia che rende attuale l’incarnazione, morte e risurrezione di Cristo, noi facciamo memoria dell’alleanza di Cristo con l’umanità, dell’unione tra Dio e la terra”. Lo ha detto il vescovo di Faenza-Modigliana, Mario Toso, nell’omelia della messa celebrata ieri prima dell’incontro degli operatori in campo sociale e politico, nell’annuale ritiro di Quaresima. L’appuntamento, promosso dalla Commissione diocesana “Gaudium et Spes”, si è tenuto al monastero di Santa Maria del Monte, a Cesena. “Partecipando all’Eucaristia, non solo assistendo a essa passivamente, ma unendoci all’incarnazione di Cristo che divinizza l’umano, tutti noi – ha assicurato il presule – facciamo nostra la missione del Verbo di Dio che si incarna per far vivere l’umanità del suo Amore, quell’amore che Egli vive nella Trinità”. Un’altra fonte di spiritualità per l’impegno degli operatori in campo sociale e politico “è rappresentata dalla fede e dalla sua dimensione sociale – ha proseguito mons. Toso -. Fede, non tanto intesa come nozioni e concetti da credere, quanto piuttosto come adesione alla persona di Cristo Gesù, al Cristo pasquale, che crea un mondo nuovo”. La fede, ha concluso, “non è credere a una dottrina, a una scienza. È incontro a tu per tu con la persona del Signore Gesù. È accoglierlo. È innamorarsi di Lui. È vivere Lui, in una doppia compenetrazione noi in Lui e Lui in noi, come i tralci vivono uniti alla vite. San Paolo è giunto a scrivere che, per lui, ‘vivere è Cristo’”.