Papa Francesco: Angelus, “bramosia, vanità e avidità sono bestie selvatiche”

(Foto Vatican Media/SIR)

Nella vita spirituale, le “bestie selvatiche” sono “le passioni disordinate che dividono il cuore, tentando di possederlo”. Lo ha spiegato il Papa, durante l’Angelus di ieri in piazza San Pietro. “Ci suggestionano, sembrano seducenti ma, se non stiamo attenti, rischiano di sbranarci”, il monito di Francesco, secondo il quale “possiamo dare dei nomi a queste bestie dell’anima: i vari vizi, la bramosia della ricchezza, che imprigiona nel calcolo e nell’insoddisfazione, la vanità del piacere, che condanna all’inquietudine e alla solitudine, e ancora l’avidità della fama, che genera insicurezza e un continuo bisogno di conferme e di protagonismo”. “Non dimentichiamo queste cose che possiamo incontrare dentro: bramosia, vanità e avidità”, il monito del Papa: “Sono come bestie selvatiche e come tali vanno ammansite e combattute: altrimenti ci divorano la libertà. E la Quaresima ci aiuta a entrare nel deserto interiore per correggere queste cose”. Gli angeli, invece, “sono i messaggeri di Dio, che ci aiutano, ci fanno del bene; infatti la loro caratteristica secondo il Vangelo è il servizio”, ha osservato Francesco: “esattamente il contrario del possesso, tipico delle passioni. Servizio contro possesso”. “Gli spiriti angelici richiamano i pensieri e i sentimenti buoni suggeriti dallo Spirito Santo”, ha sintetizzato il Papa: “Mentre le tentazioni ci dilaniano, le buone ispirazioni divine ci unificano e ci fanno entrare nell’armonia: acquietano il cuore, infondono il gusto di Cristo, il sapore del Cielo E per cogliere l’ispirazione di Dio, bisogna entrare nel silenzio e nella preghiera. E la Quaresima è il tempo per fare questo”. “Quali sono le passioni disordinate, le bestie selvatiche che si agitano nel mio cuore?”, la prima domanda da porsi. “Per permettere alla voce di Dio di parlarmi al cuore e custodirlo nel bene, sto pensando di ritirarmi un po’ nel deserto, cerco di dedicare nella giornata qualche spazio per questo?”, la seconda domanda del Papa ai fedeli.

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