Sono iniziati ad Augusta i lavori dell’assemblea plenaria di primavera della Conferenza episcopale tedesca (Dbk). I principali punti all’ordine del giorno, che il presidente dei vescovi Georg Bätzing ha illustrato nella conferenza stampa di apertura, saranno il futuro della democrazia nell’anno delle elezioni europee, in relazione alla crescita del populismo di destra e in particolare dell’AfD in Germania; l’appartenenza alla Chiesa alla luce dei risultati di uno studio sociologico recentemente pubblicato; il cammino sinodale e il sinodo universale; la situazione internazionale e i conflitti in corso, con particolare attenzione all’Ucraina e a Gaza; il pellegrinaggio mondiale dei chierichetti dell’estate 2024. Sul punto del Cammino sinodale, il presidente ha affermato che “abbiamo preso sul serio la lettera ricevuta da Roma e abbiamo tolto dall’ordine del giorno la votazione dello statuto del Comitato sinodale”. Il riferimento è a una nuova lettera giunta da Roma il 16 febbraio, che chiede di sospendere il voto. “Ho deciso di spostare la votazione sullo statuto per discutere le osservazioni”, ha aggiunto il presidente dei vescovi che non ha taciuto il fatto che nel dialogo con la Curia romana “potremmo essere molto più avanti; il ritardo è responsabilità di Roma”. Nell’illustrare l’agenda dei lavori, mons. Bätzing si è soffermato anche sul tema dell’antisemitismo crescente, affermando che esso “non ha posto nel nostro Paese, la comunità ebraica non si deve sentire in pericolo in Germania”. Ciò non contrasta con il fatto che, in riferimento alla situazione nella Striscia di Gaza, “l’autodifesa di Israele deve avere un limite quando si tratta di popolazione civili”. Quanto ai temi del populismo e dell’estremismo di destra, nelle scorse settimane diversi vescovi, singolarmente, si erano espressi pubblicamente e criticamente contro queste ideologie “a volte presenti anche tra i cattolici”, ha segnalato Bätzing, annunciando l’uscita, giovedì, di un testo corale dei vescovi su questi temi.