“È stato un momento di inclusione per tante spinte che c’erano nella Chiesa e un’apertura al dialogo. Un convegno importantissimo per Roma, per ciò che ha generato e le politiche che ha contribuito ad individuare”. Lo ha detto Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, a proposito del convegno sui “mali di Roma”, ricordato oggi a cinquanta anni di distanza in un evento al Laterano. L’evento allora “ha unito forze diverse – ha rammentato il sindaco – e ha saputo parlare alla città e al Paese. Intorno a quei temi ci fu un primo dialogo che andò oltre il bipolarismo dell’epoca”. “Oggi – ha detto – riflettere su quella pagina è importante per porci il tema di come dobbiamo essere degni, in una stagione diversa, in cui è emerso lo sforzo di inclusione. Soprattutto dopo la crisi finanziaria, abbiamo in alcuni quartieri fenomeni di degrado altissimo. Non è stato un fallimento dare una casa a chi viveva nelle baracche ma non è stato possibile completare l’opera. La sfida di oggi è affrontare l’emergenza abitativa, recuperare il deficit”. Ancora oggi, ha lamentato, “ci sono migliaia di romani che non hanno fognature e illuminazione. Stiamo cercando di rigenerare quei quartieri con i servizi e l’inclusione di politiche socio-sanitarie che investono sulla persona al centro di una rete comunitaria. È una sfida che richiede lo sforzo delle istituzioni e della società civile”. “Per assicurare il progresso di tutta la città – ha sottolineato – l’intuizione è di partire dalla parte più debole. Abbiamo il dovere – come ha ricordato Papa Francesco nel Te Deum – che la città possa essere generatrice di speranza. Ci sono tante energie nella Chiesa di Roma che possono e sono impegnate con noi nel dire che Roma ha la speranza di avviare un ciclo di ricucitura e rimessa al centro della persona”.