“Lo scorso dicembre, il Comitato dei ministri” del Consiglio d’Europa “ha condannato ancora una volta con forza il fatto che Alexei Navalny fosse ancora in carcere nonostante le decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo e ha esortato le autorità russe a garantire il suo rilascio immediato, chiedendo loro anche di garantire che potesse consultare liberamente medici indipendenti e che i suoi avvocati potevano visitarlo senza ostacoli. Nonostante questo appello e in violazione dei loro obblighi internazionali, le autorità russe hanno continuato a detenere Navalny. La responsabilità della sua morte, qualunque siano le circostanze, ricade su di loro, come per tanti casi simili recenti”. Lo afferma Dominique Hasler, presidente del Comitato dei ministri, la più alta istituzione del Consiglio d’Europa. Il quale parla di “giorno triste per i difensori della libertà, della democrazia e dei diritti umani in Europa; valori ai quali la Federazione Russa ha voltato le spalle in modo sempre più evidente da quando ha lanciato la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina”.