Papa Francesco: “lavorare sulla maturità affettiva e umana”. No a “sprechi” e ”culto dell’immagine”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Lavorare sulla maturità affettiva e umana. Senza non si va da nessuna parte!”. Lo raccomanda il Papa, nel discorso preparato e consegnato durante l’udienza alla comunità del Seminario arcivescovile di Napoli. “Sulla formazione sacerdotale è in atto un processo che comprende nuove domande e nuove acquisizioni”, osserva Francesco: “gli itinerari di formazione stanno subendo molte trasformazioni, in ascolto delle sfide che attendono il ministero sacerdotale e richiedono da parte di tutti impegno, passione e sana creatività. Si sperimentano nuove esperienze pastorali e missionarie, con l’intento di favorire il graduale inserimento nella futura vita ministeriale; si ipotizzano tempi di interruzione nel percorso per favorire la maturazione individuale. È bello accogliere e vagliare queste novità”. “Abbiamo appena iniziato il cammino quaresimale che, come ho avuto modo di dire, è «tempo di piccole e grandi scelte controcorrente in cui ripensare gli stili di vita”, conclude il Papa: ”Possa anche la vostra comunità percorrere questa strada di conversione e rinnovamento. Come? Lasciandosi conquistare con rinnovato stupore dall’amore di Dio, fondamento della vocazione che si accoglie e si riscopre in particolare nell’adorazione e a contatto con la Parola; riscoprendo con gioia il gusto della sobrietà ed evitando gli sprechi; apprendendo uno stile di vita che vi servirà per essere sacerdoti capaci di donarsi agli altri e di essere attenti ai più poveri; non lasciandovi ingannare dal culto dell’immagine e dell’apparire, ma curando la vita interiore; prendendovi cura della giustizia e del creato, temi attuali e scottanti nella vostra terra, che attende in questo senso dalla Chiesa parole coraggiose e segni profetici; vivendo nella pace e nella concordia, superando le divisioni e imparando a vivere nella fraternità con umiltà. E la fraternità è, specialmente oggi, una delle più grandi testimonianze che possiamo offrire al mondo”.

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