La recente operazione di terra israeliana nella città di Rafah sta mettendo a rischio la vita di più di 1 milione di persone che si sono riversate qui in fuga dalle città, dai campi profughi e dai villaggi più a nord. Una escalation di violenza che preoccupa l’ong “Un Ponte Per” (Upp) che lancia una campagna di raccolta fondi “Acqua per Gaza” per rispondere alla crisi idrica e alla richiesta di sostegno da parte dell’organizzazione palestinese UAWC. “La distruzione deliberata di infrastrutture vitali e il blocco agli aiuti umanitari imposto dalle forze israeliane – si legge in una nota di Upp – sta limitando l’accesso a risorse essenziali come cibo e acqua pulita. Garantire acqua pulita è un fattore chiave per garantire la sopravvivenza di migliaia di persone”. L’esposizione all’acqua contaminata, denuncia l’ong, “sta provocando epidemie di epatite, colera e diarrea che colpiscono in modo particolare bambini e bambine. A causa della mancanza di medicinali e delle pochissime strutture sanitarie risparmiate dalla distruzione, queste epidemie rischiano facilmente di diventare letali”. I fondi andranno all’Union of Agricoltural Work Committes (UAWC), organizzazione nata nel 1986 per sostenere i diritti dei contadini palestinesi e difendere le loro terre da confische, occupazioni, sfruttamento da parte di Israele. Lo staff di UAWC è ancora presente a Gaza, garantendo acqua potabile a migliaia di famiglie che vivono a Rafah, nell’area centrale della Striscia di Gaza e a quelle sfollate dal nord a Khan Younis. Per info: https://dona.unponteper.it/gaza/