“Sono sconvolto dalle notizie dei media sulla morte di Alexei Navalny, un uomo molto coraggioso che ha dedicato la sua vita per salvare l’onore della Russia, dando speranza ai democratici e alla società civile”. Così l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, che subito intesta, tramite i social, la “responsabilità esclusiva” al presidente russo Putin.
La ministra degli esteri francese, Stéphane Séjourné, a sua volta sottolinea come Alexei Navalny abbia “pagato con la vita la sua resistenza a un sistema di oppressione”, per poi portare vicinanza e amicizia alla famiglia da parte dell’intera Francia.
“Una notizia terribile, un’enorme tragedia per i russi”, afferma il premier inglese Rishi Sunak. Navalny ha dimostrato coraggio “come principale sostenitore della democrazia russa”. Quindi esprime condoglianze alla famiglia.
Josè Manuel Albares, ministro degli esteri spagnolo, si dice “profondamente turbato dalla morte” di Navalny, e chiede che si faccia luce sulle circostanze della morte.
Di ben altro tenore, ovviamente, le voci che arrivano dal Cremlino: Putin avrebbe chiesto che si faccia piena luce sul decesso. Dal ministero degli esteri russo si definiscono infondate le “condanne istantanee” da parte dei leader dei Paesi Nato. “Non abbiamo ancora i risultati dell’esame medico legale, ma le conclusioni dell’Occidente sono già pronte”.