“Nel 2023 la crescita è stata frenata dall’erosione del potere d’acquisto delle famiglie, dalla forte stretta monetaria, dal ritiro parziale del sostegno fiscale e dal calo della domanda esterna. Dopo aver evitato per un pelo una recessione tecnica nella seconda metà dello scorso anno, le prospettive per l’economia dell’Ue nel primo trimestre del 2024 rimangono deboli”.
Le Previsioni economiche della Commissione articolano vari elementi. “Tuttavia, si prevede che l’attività economica accelererà gradualmente quest’anno. Poiché l’inflazione continua a diminuire, la crescita dei salari reali e la resilienza del mercato del lavoro dovrebbero sostenere una ripresa dei consumi”. Una ripresa che però dovrebbe realmente manifestarsi, anche nei numeri, il prossimo anno. “Nonostante il calo dei margini di profitto, gli investimenti dovrebbero beneficiare di un graduale allentamento delle condizioni creditizie e della continua attuazione del Recovery and Resilience Facility. Inoltre, si prevede che il commercio con i partner esteri si normalizzerà, dopo la debole performance dello scorso anno”.
Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione, afferma: “Dopo un 2023 difficile, l’economia europea è emersa un po’ più debole del previsto, anche se la ripresa dovrebbe accelerare gradualmente quest’anno e nel 2025. L’inflazione continua il suo calo generalizzato; la crescita dei salari reali, abbinata ad un mercato del lavoro resiliente, dovrebbe aiutare la domanda dei consumatori domanda”. I fondi dell’Ue “continueranno a svolgere un ruolo vitale in termini di investimenti”. Detto questo, “il panorama globale rimane altamente incerto. Stiamo seguendo da vicino le tensioni geopolitiche, che potrebbero avere un impatto negativo sulla crescita e sull’inflazione”.