“I tempi che viviamo, purtroppo, ci allontanano da Dio e ci guidano verso comportamenti capaci solo di egoismo, cosicché l’uomo si vede sempre più schiacciato dalle tenebre. L’uomo di oggi ha perso il senso del peccato: idee e costumi, oggi, distolgono totalmente l’uomo da Dio, lo concentrano nel culto del fare e del produrre e lo travolgono nell’ebbrezza del consumo e del piacere, senza preoccupazione per il pericolo di ‘perdere la propria anima’. Ma la soluzione per tanti mali c’è: è Cristo crocifisso e risorto, che in questo tempo di grazia vuole condurci nel deserto, nel silenzio, per farci sentire i palpiti del suo Cuore, che scoppia di amore per ciascuno di noi! Forse il problema più grande è che non riusciamo a ritrovare il “silenzio” attorno a noi: siamo troppo presi dal materiale, dal chiasso, dal rumore di una vita arida!”. Lo ricorda il vescovo di Ozieri, mons. Corrado Melis, nel messaggio alla diocesi per il tempo quaresimale.
Quello rivolto dal presule è un invito “per una Quaresima Pasquale. Una Quaresima Pasquale come esercizio spirituale per essere liberi nelle mani di Dio”. “La Quaresima – spiega –, per essere Pasquale, (orientata a capire il senso della Pasqua di Cristo) ha un’unica rappresentazione che si può ben riassumere come ‘esperienza di combattimento’”.
Il vescovo osserva poi che “siamo un popolo biblicamente denutrito” e “spiritualmente anemico”. Per questo, “la Quaresima accogliamola e viviamola come occasione per riscoprire il valore inestimabile della Parola di Dio”, esorta mons. Melis. E ancora: “Riconosciamo la nostra piccolezza, la nostra anemia spirituale e lasciamoci guarire da Cristo, buon samaritano, con l’olio della consolazione ed il vino della speranza”. Il vescovo conclude: “È giunto il momento di cambiare mentalità, è inderogabile per la Quaresima Pasquale entrare in una accoglienza, in una meditazione più assidua della Parola di Dio, bisogna farsi rinnovare dalla Misericordia di Dio (passino su di noi il sangue e l’acqua del costato di Cristo). È necessario che il Corpo e il Sangue di Cristo nutrino la nostra anima, è necessario spezzare il nostro pane a vantaggio di chi ha la tavola vuota”.