“Quanta gente, in preda all’accidia, mossa da un’inquietudine senza volto, ha stupidamente abbandonato la via di bene che aveva intrapreso!”. Lo ha esclamato il Papa, al termine della catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata al vizio dell’accidia. “Quella dell’accidia è una battaglia decisiva, che bisogna vincere a tutti i costi”, il monito di Francesco: “Ed è una battaglia che non ha risparmiato nemmeno i santi, perché in tanti loro diari c’è qualche pagina che confida momenti tremendi, di vere e proprie notti della fede, dove tutto appariva buio. Questi santi e queste sante ci insegnano ad attraversare la notte nella pazienza accettando la povertà della fede. Hanno raccomandato, sotto l’oppressione dell’accidia, di tenere una misura di impegno più piccola, di fissare traguardi più a portata di mano, ma nello stesso tempo di resistere, di perseverare appoggiandoci a Gesù, che mai ci abbandona nella tentazione”. “La fede, tormentata dalla prova dell’accidia, non perde di valore”, ha assicurato il Papa: “È anzi la vera fede, l’umanissima fede, che nonostante tutto, nonostante l’oscurità che la acceca, ancora umilmente crede”. ”Quella fede che rimane nel cuore, come rimangono le braci sotto le ceneri”, ha concluso a braccio: “Sempre rimane, e se qualcuno di noi cade in questo vizio, nella tentazione dell’accidia, cerchi di guardarsi dentro e di custodire le braci della fede. E così andiamo avanti”.