Colombia: padre De Roux (Commissione della Verità) al Sir, “giustizia prenda in seria considerazione il caso di Mario Paciolla. In incontro del Papa a Verona di parli anche di pace nel nostro Paese”

(Foto: Commissione della Verità)

“Spero che al più presto la Procura colombiana prenda in seria considerazione il caso della morte dell’operatore umanitario italiano delle Nazioni Unite, Mario Paciolla, e che sia fatta giustizia. Esprimo la mia solidarietà alle ricerche di Giuseppe e Anna Motta, genitori di Mario Paciolla”. Ad affermarlo, al Sir, è padre Francisco De Roux, già presidente della Commissione della Verità, che in Colombia ha fatto luce su decenni di conflitto, dando la parola alle vittime. Il gesuita, emblema della ricerca di pace nel Paese latinoamericano, ha partecipato a Bogotá, in una delle sue ormai rare apparizioni pubbliche, alla presentazione della mostra “C’è futuro se c’è verità”, tenutasi nel Centro comunale della memoria. Padre De Roux, oltre che risollevare il caso del cooperante italiano, che lavorava per l’Onu, morto in circostanze non ancora accertate nel 2020, rivolge anche un appello, indirettamente a Papa Francesco: “Nell’incontro del Papa con i movimenti per la pace all’Arena di Verona, il prossimo 18 maggio, non dimenticatevi del conflitto colombiano, il reclutamento dei baby soldati è un crimine contro l’umanità”.
Prosegue il presidente della Commissione della Verità (Cev): “Crediamo che il dolore, la ferita delle vittime sia presente nel rapporto finale della Commissione. Questa mostra è un resoconto molto toccante di 1.200 giorni di lavoro della Cev, 3 anni e mezzo, con il supporto di ambasciate di tutta Europa. Questo è un Paese meraviglioso, ma ha vissuto una terribile tragedia umanitaria, 400.000 persone assassinate, 120.000 giovani ragazzi della polizia, della guerriglia, dei paramilitari, morti in una guerra insensata, migliaia di compagni dell’Unione patriottica vittime di un genocidio, fratelli indigeni e afro, 9 milioni di vittime solo in Colombia. Dobbiamo incorporare questa impressionante tragedia, se non la fermiamo, i bambini non potranno vivere serenamente in pace. Cerchiamo la roccia della verità dalle vittime per aiutarci a salvarci, a costruire il futuro di pace che tutti desideriamo”.
Padre De Roux fa anche riferimento ai colloqui di pace con la guerriglia, ancora attiva, dell’Esercito di liberazione nazionale e all’ipotesi che una sessione dei colloqui si tenga in Vaticano, come ha proposto il presidente della Repubblica, Gustavo Petro, nel corso della sua recente visita in Vaticano: “Penso che un incontro del Papa con i comandanti dell’Eln e i negoziatori del governo, in Vaticano, potrebbe favorire molto gli accordi di pace. Ora che il cessate-il-fuoco bilaterale è stato prolungato per più di sei mesi, c’è un tempo opportuno per i colloqui. Ricordo che l’Eln ha sempre in qualche modo dichiarato una sua ispirazione cattolica e cristiana. Ma ora dev’essere la stessa Eln a prendere l’iniziativa, se davvero ama il popolo colombiano, per dimostrare che non ha paura della pace. È essenziale che le misure per fermare il reclutamento forzato facciano parte degli attuali negoziati di pace – basta con i bambini e gli adolescenti in guerra!”.
Conclude Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina: “Abbiamo celebrato la Giornata mondiale contro reclutamento infantile insieme a varie organizzazioni sociali come Scuola viaggiante, Creciendo Unidos, Coalico e poi con una delegazione di bambini e adolescenti abbiamo partecipato all’incontro con padre De Roux nel pomeriggio. Il presidente della Commissione della Verità, con la sua saggezza, sostiene l’azione di Papa Francesco e chiede al movimento italiano della pace di non dimenticare il conflitto colombiano e il reclutamento dei baby soldati”.

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