In un quadro che presenta molti elementi di preoccupazione, nel sondaggio inedito sulla violenza on-life nelle relazioni intime tra adolescenti in Italia, realizzato da Save the Children in collaborazione con Ipsos e pubblicato nel rapporto “Le ragazze stanno bene? Indagine sulla violenza di genere on-life in adolescenza”, diffuso alla vigilia di San Valentino dall’organizzazione, emerge il “dato positivo” dell’interesse crescente tra gli adolescenti verso le tematiche di genere (stereotipi, violenza e aspettative sociali): “L’82% dichiara infatti di essere molto o abbastanza interessato/a (85% tra le ragazze) e una percentuale molto rilevante, il 58%, sostiene che negli ultimi tempi la sua sensibilità su questi temi è aumentata. La cerchia più ristretta (famiglia, scuola e amici) è il contesto privilegiato in cui parlare di questi temi. Occasioni di approfondimento sono anche i film, le serie tv e i documentari (45%) e le trasmissioni televisive (41%)”. Ma “il numero verde antiviolenza 1522 viene correttamente indicato solo dal 22% degli adolescenti (il 26% delle ragazze e il 18% dei ragazzi)”.
Nel caso in cui si dovesse subire una violenza fisica da parte del/la proprio/a partner “la prima persona con cui se ne parlerebbe è la mamma (60% tra chi ne parlerebbe con qualcuno), poi il papà (43%) e le forze dell’ordine (26%). A seguire gli amici e le amiche, le sorelle e fratelli, il personale scolastico e i numeri di aiuto”. Lo stesso ordine di priorità si riscontra quando si chiede a chi ci si rivolgerebbe se si fosse spettatori di un episodio di violenza fisica che vede coinvolta una persona conosciuta aggredita dal/la partner. L’82% degli adolescenti è sicuro che ne parlerebbe con altri, a fronte di un 8% che probabilmente o sicuramente non ne parlerebbe e del restante 8% che si dichiara incerto.
Tra le misure ritenute più utili per spingere i/le giovani a chiedere aiuto in caso di violenza all’interno di una relazione intima gli adolescenti nell’ordine indicano: il numero telefonico gratuito specifico per denunciare o avere consigli e informazioni in caso di violenza (42%); Programmi di sensibilizzazione per le scuole che coinvolgano insegnanti, studenti e famigliari (36%); la migliore conoscenza delle procedure di segnalazione (33%); gli sportelli di aiuto scolastici (32%).
In particolare, per quanto riguarda gli strumenti che la scuola può mettere in campo per sensibilizzare i ragazzi/e sulla violenza di genere, “gli adolescenti indicano prioritariamente lo sportello psicologico a scuola (43%); la formazione docenti in modo che siano in grado di intercettare/cogliere i segnali (40%); l’educazione sulle varie forme di violenza, le radici e le conseguenze (39%); l’educazione sessuale ed affettiva dalle scuole medie (32%)”.