“Se è vero che la Quaresima si presenta davanti a noi con gli abiti della penitenza e del digiuno, non possiamo però dimenticare che il suo scopo è quello di preparare alla Chiesa un abito nuziale, con il quale entrare, con gioia rinnovata, al banchetto della Pasqua, quando il Signore stesso, cingendosi le vesti ai fianchi, ci farà mettere a tavola e passerà a servirci (cf Lc 12,37). Allora diventerà evidente che la cenere sul capo – austero e suggestivo segno di penitenza – è un passaggio obbligato per avere parte con lui (cf Gv 13,8). Se il Signore non ci purifica e noi, da parte nostra, non ci lasciamo purificare, confessando il nostro peccato, non potremo ultimamente avere parte con lui”. Lo ha scritto il vescovo di Como, il card. Oscar Cantoni, nel messaggio alla diocesi alla vigilia della Quaresima. “Gli esercizi da compiere in questo tempo – sottolinea il porporato – li conosciamo bene: la preghiera, il digiuno e l’elemosina (cf Mt 6,1-18). La preghiera per aprirci fiduciosamente a Dio; il digiuno per ricondurre il nostro ‘io’, sempre debordante, entro i giusti confini; l’elemosina per imparare sempre e di nuovo ad aprirci agli altri”.
Nell’occasione, il card. Cantoni annuncia che “istituisco, per la nostra diocesi, la Settimana eucaristica pasquale della Divina Misericordia”. “Per tutta l’ottava della Pasqua – spiega – invito le comunità parrocchiali e religiose a sostare, in atteggiamento adorante, davanti al Sacramento dell’Eucaristia, solennemente esposto sugli altari delle nostre chiese, piccole o grandi che siano”. “Dopo il cammino penitenziale della Quaresima e dopo aver contemplato, nel Triduo Santo, la passione e morte di Gesù, vi invito a ringraziare la Trinità, per il tempo di sette giorni, per il grande dono della Redenzione, nella consapevolezza che l’anima della preghiera cristiana e, in un certo senso, perfino della fede, è la gratitudine a Dio per il dono del suo amore”, prosegue il vescovo, sottolineando che “questa settimana si concluderà con la Domenica della Divina Misericordia, che potremo anche chiamare, da ora in poi, Domenica della Santissima Trinità Misericordia”. Il card. Cantoni condivide poi un “ultimo pensiero”: “Il mondo attraversa, ancora una volta, un momento difficile. Non possiamo nasconderci che l’invito del Risorto – ‘pace a voi’ (cf Gv 20,21.26) – mentre continua ad alimentare la speranza e gli sforzi di riconciliazione compiuti da tanti ‘operatori di pace’ (Mt 5,9), risuona al tempo stesso nelle coscienze di tutti come un rimprovero”. “Che cosa ne abbiamo fatto della pace?”, domanda il porporato: “Questo interrogativo vale per il mondo a tutti i livelli, ma anche per la Chiesa, nella quale dobbiamo purtroppo constatare, con amarezza e profondo senso di vergogna, che divisioni, invidie e gelosie non sono del tutto assenti”. “Per questo – conclude – abbiamo tutti bisogno di tornare a Dio, di piegare le ginocchia del corpo e del cuore davanti a lui per rimetterlo al centro della vita, dei pensieri e delle azioni della Chiesa”. “Abbiamo bisogno – e con urgenza – di tornare a Dio”.