Striscia di Gaza: ActionAid, “a Rafah 1,4 milioni di persone vivono in condizioni disperate, qualsiasi attacco di terra provocherebbe un numero enorme di morti”

“Siamo sconvolti dal pesante bombardamento di ieri sera su Rafah, che secondo quanto riferito ha ucciso almeno 67 persone, tra cui donne e bambini. Anche se siamo sollevati nell’apprendere che due ostaggi sono stati restituiti alle loro famiglie, l’uccisione indiscriminata di civili per raggiungere questo obiettivo può costituire un’altra grave violazione del diritto umanitario internazionale su una popolazione civile che ha sopportato mesi di bombardamenti indiscriminati e decenni di punizioni collettive. Un cessate il fuoco immediato e permanente è l’unico modo per garantire l’incolumità della popolazione di Gaza e degli ostaggi, e per consentire i negoziati sul loro rilascio e l’avvio di conversazioni su un processo di pace”. Lo dichiara, oggi, ActionAid, che continua: “Rimaniamo inorriditi dalla prospettiva di un’invasione totale di terra a Rafah, che sarebbe catastrofica oltre ogni dire per l’oltre milione di sfollati che cercano rifugio lì, aggiungendosi a mesi di attacchi indiscriminati e sotto gli occhi del mondo su civili, ospedali, personale medico, operatori umanitari, giornalisti e infrastrutture civili che dovrebbero essere protetti dal diritto internazionale. Qualsiasi attacco provocherebbe senza dubbio un numero enorme di morti, considerando l’enorme sovraffollamento dell’area. Inoltre, è probabile che le operazioni di aiuto umanitario a Gaza si interrompano completamente, contro il recente ordine della Corte internazionale di giustizia, poiché Rafah è il principale punto di ingresso e centro operativo per gli aiuti. Ciò avrebbe conseguenze inimmaginabili per una popolazione che è già sull’orlo della fame e che sopravvive a stento in condizioni di vita disumane”.
“Chiediamo che i governi di tutto il mondo facciano tutto ciò che è in loro potere per prevenire un ulteriore attacco a Rafah e spingano tutte le parti ad accettare un cessate il fuoco immediato e permanente. La comunità internazionale ha in mano il destino delle persone a Rafah. Deve prenderne le difese”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa