In occasione dell’odierna Giornata internazionale dell’epilessia, che ha l’obiettivo di diffondere conoscenza e consapevolezza su una patologia neurologica cronica che in Italia colpisce circa 500mila persone, di cui 25mila soltanto in Puglia, l’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo aderisce alla ricorrenza adornando di viola le colonne dell’ingresso monumentale. “Viola – spiegano dall’ospedale – come la lavanda, fiore associato alla solitudine e all’emarginazione che spesso le persone epilettiche si trovano ad affrontare”.
L’Unità di Neurologia, con il suo “Centro per lo studio e la cura dell’epilessia”, ha contribuito alle iniziative pensate per la giornata organizzando due eventi divulgativi per studenti, cittadini, persone con epilessia e loro familiari. Sabato 10 febbraio alle 9.30, in collaborazione con l’associazione “Gli amici di San Pio”, l’auditorium della parrocchia Trasfigurazione del Signore di San Giovanni Rotondo ha ospitato il convegno “Fuori dall’epilessia”. Durante l’incontro, dopo gli interventi delle istituzioni e le relazioni di medici, operatori sanitari ed esperti, è stato proiettato il cortometraggio “Fuori dall’acqua” realizzato da Giffoni Innovation Hub in collaborazione con Lega italiana contro l’epilessia (Lice) e Fondazione Lice. Alle 19 anche l’auditorium della parrocchia Madonna della Rosa di Molfetta ha ospitato l’incontro “Fuori dall’epilessia”, pensato per condividere le esperienze delle famiglie e delle persone con epilessia, grazie alla collaborazione dell’associazione “Amicamente per la lotta contro le epilessie dell’età evolutiva”. Iniziative analoghe si svolgeranno nel mese di febbraio anche nei comuni di Monte Sant’Angelo e Mattinata.
“Quest’anno abbiamo puntato anche sulla divulgazione perché sono ancora troppi i luoghi comuni sull’epilessia, spesso persino veicolati e rafforzati da operatori sanitari non esperti – spiega Giuseppe d’Orsi, epilettologo e medico responsabile dell’Unità di Neurologia di Casa Sollievo –. Uno di questi riguarda le manovre da eseguire in caso di crisi epilettica tonico-clonica. Spesso ed erroneamente si sostiene che bisogna aprire la bocca con le dita o infilando un cucchiaio, oppure si consiglia di trattenere braccia o gambe per fermare la crisi. Sono manovre sbagliate, che possono peraltro arrecare ulteriori danni. Invece, bisogna cercare di evitare l’eventuale caduta, allontanare ostacoli o corpi contundenti dalla testa e dal corpo e posizionare il paziente su un lato”. Il 30% dei pazienti è farmaco resistente, ma “almeno il 15-20%” di loro, spiega ancora d’Orsi, “potrebbe giovarsi di un intervento neurochirurgico specificamente mirato che consenta la rimozione delle regioni cerebrali dove ha origine la scarica epilettica ed il conseguente controllo delle crisi. E per questo si è rivelata di grande utilità l’installazione in reparto, nell’ottobre del 2022, del sistema h24 di monitoraggio video-elettroencefalografico in grado di studiare e registrare le crisi epilettiche. Il nuovo sistema permette sia di individuare i casi da avviare all’intervento neurochirurgico per la rimozione delle parti cerebrali interessate, garantendo ottime probabilità di guarigione, sia di effettuare una diagnosi precisa e di impostare terapie più mirate”.