“Con una persona su quattro nella regione europea dell’Oms a rischio di sviluppare un cancro nel corso della vita, questo non è il momento di tagliare il bilancio sanitario dell’Ue”. A lanciare il monito è oggi Hans Kluge, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa, in vista del World Cancer Day che ricorre il 4 febbraio. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha pubblicato le ultime stime sul peso dei tumori nel mondo, inclusa un’istantanea sulla regione europea dell’Oms, costituita da 53 Paesi tra Europa e Asia centrale. Il trend indica che questa regione “vedrà un aumento del 38% dei morti di cancro entro il 2045”, sottolinea Kluge. “I tumori più mortali per gli uomini nella nostra regione sono quelli al polmone, al colon-retto e alla prostata, mentre le donne muoiono più spesso per tumori al seno, ai polmoni o al colon-retto”. Per il direttore di Oms Europa, l’analisi rivela un dato molto allarmante: “il cancro è più mortale nei Paesi a reddito medio-basso, rispetto a quelli ad alto reddito”. Un segno delle “numerose disuguaglianze sanitarie che ancora persistono nella nostra regione” dove, “in un momento in cui i finanziamenti alla sanità sono sempre più sotto pressione in tutta Europa, rischiamo di annullare decenni di progressi volti a migliorare la salute e il benessere di milioni di persone”. Diagnosi, trattamento e sopravvivenza “non dovrebbero dipendere da dove si nasce o da quanto si guadagna”, afferma ancora Kluge, secondo il quale “sconfiggere il cancro deve essere un impegno di tutta la società, coinvolgendo ogni sua parte lungo tutto il percorso assistenziale”. “Mentre stiamo uscendo dalla pandemia di Covid-19, il mio messaggio a tutti, politici e cittadini – conclude -, è che abbiamo bisogno di più salute, non di meno”.