Per quanto riguarda il rapporto della Chiesa italiana con il Governo, secondo il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, intervistato da La Civiltà Cattolica, “c’è una buona interlocuzione, e su certi tavoli ottima collaborazione”. Per quanto riguarda il tema migranti, “c’è certamente un’interlocuzione dialettica, come d’altra parte è successo anche con i governi precedenti. La richiesta è salvare le persone e creare un sistema che funzioni, che sconfigga con la legalità l’illegalità”. Purtroppo, precisa il cardinale, “quando questa attenzione è percepita come un optional o deformata come fosse un ‘dentro tutti’, non ci stiamo. La Chiesa non ha mai detto ‘dentro tutti’, così come non ha mai detto ‘fuori tutti’: ha detto che si devono salvare tutti e che si deve creare un sistema di accoglienza, serio, funzionante, di diritti e doveri, che richiede anche una politica europea, e l’Europa è largamente assente, purtroppo. I corridoi umanitari sono un’indicazione chiara e possibile di come far arrivare in sicurezza”.