Versalis: mons. La Placa (Ragusa), “si stanno sottovalutando le conseguenze devastanti per l’occupazione”

“Sorpreso e rammaricato”. Così il vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, si è detto nell’aver appreso che nessun politico del Governo regionale, nei giorni scorsi, pur essendo stato invitato, abbia partecipato al tavolo che si è tenuto a Roma per cercare una soluzione che possa restituire un ruolo produttivo agli impianti di Versalis di Ragusa e possa, soprattutto, evitare che diverse centinaia di famiglie del territorio restino senza reddito e senza la dignità del lavoro.
Il vescovo ha scelto l’omelia del Pontificale dell’Immacolata per lanciare un forte appello alla politica, alle istituzioni e all’Eni affinché non sottovalutino le scelte che riguardano Ragusa. Mons. La Placa, nell’affidare a Maria “i nostri giovani e le nostre famiglie, i nostri fratelli poveri e ammalati, gli uomini e alle donne che non trovano lavoro e a quelli che rischiano di perderlo, come ad esempio i nostri amici della ditta Versalis”, ha reso noto di aver ricevuto nei giorni scorsi una delegazione di lavoratori, insieme ai responsabili dei consorzi di trasportatori dell’indotto di Versalis e ai responsabili della Cna che hanno manifestato al vescovo il loro scoramento per l’evolversi di una crisi che, fra qualche giorno, li vedrà perdere il lavoro e, con esso, la possibilità di sostenere le loro famiglie. “Attorno a Versalis, infatti, si è sviluppato – ha ricordato il vescovo durante l’omelia – un indotto significativo fatto, tra gli altri, di autoriparatori, aziende di distribuzione carburante e agenzie di assicurazione, che ha contribuito alla creazione di posti di lavoro veri e legali, i cui lavoratori si troveranno ora a fronteggiare la grave incertezza sul proprio futuro, trovandosi anche nell’impossibilità di potere ammortizzare gli ingenti investimenti fatti. Appare evidente – ha denunciato – che si stiano sottovalutando, sia da parte dell’Eni e del Governo centrale, come anche da parte di quello regionale, le devastanti conseguenze che una politica miope di deindustrializzazione produrrebbe sul nostro territorio”.
Il presule si è detto “molto sorpreso e rammaricato” di “avere appreso che nessun politico del nostro Governo regionale, nei giorni scorsi, pur essendo stato invitato, abbia partecipato al tavolo che si è tenuto a Roma presso il ministero”. Quindi, ha lanciato “un forte appello a tutte le forze politiche, istituzionali, sociali e imprenditoriali e, in maniera particolare ai nostri politici locali, di far sentire forte la loro voce per sostenere le ragioni dei nostri lavoratori e del nostro territorio che, con la chiusura di Versalis, perderebbe una importante base produttiva, con conseguenze devastanti per l’occupazione, la dignità dei lavoratori, il futuro dei loro figli e lo sviluppo del nostro territorio”. “Ragusa, al pari degli altri territori interessati al Piano di trasformazione e rilancio della chimica predisposto da Eni, deve essere piuttosto destinataria di nuovi investimenti, cogliendo anche tutte le opportunità oggi disponibili per la Coesione territoriale e la Transizione ecologica”. “I nostri politici, pertanto, si facciano sentire con più coraggio e determinazione affinché si dia vita al più presto – prima che sia troppo tardi – ad una seria collaborazione interistituzionale che coinvolga il Governo centrale, le Regioni, le imprese e la società civile, per trovare soluzioni sostenibili ed evitare il collasso sociale, ma anche per garantire che le scelte aziendali non siano fatte solo per il profitto a breve termine, ma nel rispetto del bene comune e della sostenibilità a lungo termine”.

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