“In questo momento storico ai criteri di notiziabilità dovremmo aggiungere quello d’umanità. La dimenticanza informativa di tanti conflitti conferma il principio per cui l’abbondanza di informazioni non porta ad una adeguata copertura mediatica. Alla bulimia mediale corrisponde un’anoressia conoscitiva”. Lo ha affermato oggi Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Cei, durante la presentazione a Roma dell’ottavo Rapporto di Caritas italiana sui conflitti dimenticati di Caritas italiana. Corrado è tra 14 esperti interpellati per la stesura del volume, edito da San Paolo. Corrado ha messo in guardia dal “rischio di assuefazione mediatica”, con le persone che diventano “attori e spettatori del disordine informativo”. “In una società in continua trasformazione – ha detto – non possiamo continuare a ragionare per compartimenti stagno. Occorre fare rete e creare interdipendenza nel sistema mediatico”, “senza trascurare nessun angolo del pianeta”. Da qui un appello a “editori, strutture informative, redazioni: è il momento di sviluppare una nuova coscienza, per recuperare un debito di credibilità”. “Abbiamo bisogno di andare alla profondità dell’essere umano – ha concluso -. Se continuiamo a girarci dall’altra parte continueremo ad accrescere il disordine nel mondo”.