Sono 52 gli Stati del mondo che vivono situazioni di conflitto armato (erano 55 nel 2022). Si tratta di guerre sempre più gravi e cruente. Aumenta infatti il numero di guerre ad altissima (da 3 a 4) e alta intensità (da 17 a 20) e il numero dei morti: 170.700, il più alto dal 2019. È il dato contenuto nell’ottavo Rapporto sui conflitti dimenticati di Caritas italiana, a cura di Paolo Beccegato e Walter Nanni, intitolato “Il ritorno delle armi. Guerre del nostro tempo”. Il volume, realizzato in collaborazione con CSVnet, la rete nazionale dei centri per il volontariato, è stato presentato oggi a Roma. Il focus è sul peso mediatico delle guerre nell’agenda informativa, con particolare attenzione agli aspetti umanitari e al legame tra guerra, ambiente e transizione ecologica. Secondo i dati del Sipri nel mondo sono 4 le guerre ad altissima intensità, con più di 10mila morti (erano 3 nel 2022): il conflitto tra Israele e Hamas e tra Russia e Ucraina, le guerre civili in Myanmar e in Sudan. Sono invece 20 le guerre ad alta intensità, ossia con un numero di morti che oscilla tra 1.000-9.999. Erano 17 nel 2022.