“Nel nostro tempo, agitato da guerre e concentrato nello sforzo di possedere e dominare, io dove ripongo la mia speranza?”. Lo ha chiesto il Papa ai fedeli, durante l’Angelus dell’Immacolata. “Nella forza, nel denaro, negli amici potenti, oppure nella misericordia infinita di Dio?”, ha proseguito Francesco: “E di fronte a tanti falsi modelli luccicanti che circolano nei media e in internet, dove cerco io la mia felicità? Dov’è il tesoro del mio cuore? Sta nel fatto che Dio mi ama gratuitamente, che il suo amore sempre mi precede, ed è pronto a perdonarmi quando ritorno pentito a lui, in quella speranza filiale nell’amore di Dio? Oppure mi illudo nel cercare di affermare a tutti i costi il mio io e la mia volontà?”. “Mentre si avvicina l’apertura della Porta Santa del Giubileo, apriamo le porte del cuore e della mente al Signore Gesù, nato da Maria Immacolata, e imploriamo l’intercessione della Madre perché egli possa venire ad abitare nella nostra vita”, l’invito di Francesco, che ha commentato così l’episodio evangelico dell’Annunciazione: “Come nella scena della creazione di Adamo dipinto da Michelangelo nella Cappella Sistina, dove il dito del Padre celeste sfiora quello dell’uomo; così anche qui, l’umano e il divino si incontrano, all’inizio della nostra Redenzione, nell’istante benedetto in cui la Vergine Maria pronuncia il suo ‘sì’. Una donna di un piccolo paese periferico viene chiamata per sempre al centro della storia: dalla sua risposta dipendono le sorti dell’umanità, che può tornare a sorridere e sperare, perché il suo destino è stato posto in buone mani”. “Se oggi troverete un pò di tempo, cercate questa pagina del Vangelo di Luca: vi assicuro che vi farà bene, molto bene”, il consiglio a braccio sull’Annunciazione. E ancora: “oggi è un bel giorno per decidervi a fare una buona confessione. Il Signore perdona tutto: e così, dalla mano di Maria, saremo più felici”.