“È giunto il momento di nominare un coordinatore Ue anche per combattere l’odio anticristiano in Europa”. È quanto ha chiesto Alessandro Calcagno, consigliere per i diritti fondamentali della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), intervenendo alla conferenza su “Salvaguardare la libertà religiosa in Europa – Sfide attuali e prospettive future” che si è tenuta al Parlamento europeo, a Bruxelles, mercoledì 4 dicembre. “Riteniamo – ha detto Calcagno – che i tempi siano maturi per questo passo, senza mettere in discussione la specificità delle comunità ebraiche e musulmane, che sono già coperte da coordinatori simili. Non è una questione di vittimismo, ma di pari accesso agli strumenti di protezione”.
La conferenza ha anche offerto alla Comece l’opportunità di sottolineare l’importanza di integrare meglio la protezione della libertà di religione nelle politiche dell’Ue, ad esempio la protezione dei luoghi di culto, la protezione dei dati. Calcagno ha anche sottolineato che il diritto alla libertà di religione, così come le disposizioni per combattere la discriminazione per motivi religiosi, non dovrebbero essere visti come riguardanti principalmente le minoranze religiose. “È necessario rompere la dinamica ‘maggioranze contro minoranze’ che sostiene l’approccio di certi attori e decisori politici”, ha spiegato Calcagno che in questo contesto, ha chiesto a nome dei vescovi Ue la nomina di un coordinatore Ue per la lotta all’odio anticristiano. All’evento hanno partecipato relatori di alto livello come la coordinatrice Ue per la lotta all’antisemitismo e la promozione della vita ebraica, Katharina von Schnurbein, la vicepresidente dell’Assemblea parlamentare dell’Osce, Gudrun Kugler, e il direttore esecutivo dell’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa (Oidac Europa), Anja Hoffmann.
Osce e Oidac hanno pubblicato a novembre un Report per la Giornata internazionale Unesco della tolleranza. Dal Rapporto emerge che nel 2023, sono stati 2.444 i crimini d’odio anticristiani documentati dalla polizia e dalla società civile in 35 Paesi europei, tra cui 232 attacchi personali contro i cristiani, come molestie, minacce e violenza fisica. “Presumiamo un numero elevato di casi non segnalati”, dichiara Anja Homann, direttore esecutivo di Oidac Europa. Tra i Paesi che hanno segnalato un alto numero di atti di violenza ci sono la Francia, con quasi 1.000 crimini d’odio anticristiani nel 2023, il Regno Unito, dove gli incidenti sono saliti a più di 700, e la Germania, che ha visto un aumento del 105% dei crimini d’odio anticristiani, passati da 135 nel 2022 a 277 nel 2023. In termini di vandalismo nelle chiese, la polizia tedesca ha registrato più di 2.000 casi di danni alla proprietà di luoghi di culto cristiani nel 2023.