Diocesi: mons. Sanguineti (Pavia), la festa del patrono San Siro nel “segno della speranza”

La festa di San Siro, primo vescovo e patrono della città e della diocesi di Pavia, avviene quest’anno a poche settimane dall’inizio del Giubileo per l’Anno Santo, che Papa Francesco aprirà la notte di Natale a Roma e che in ogni diocesi avrà il suo inizio la domenica successiva, 29 dicembre, festa della Santa Famiglia. Lo ricorda il vescovo di Pavia, mons. Corrado Sanguineti in un editoriale pubblicato sul settimanale della diocesi “Il Ticino” spiegando che il Giubileo che la Chiesa celebra ordinariamente ogni venticinque anni “racchiude un messaggio di fede, con la chiamata alla conversione e il dono sovrabbondante della misericordia di Dio, e un messaggio sociale di rinnovamento nella via della giustizia e della carità”. Tanto che Papa Francesco – ricorda mons. Sanguineti – invita a promuovere “un’alleanza sociale per la speranza” e mentre “si fa testimone e annunciatore della grande speranza che nasce da Cristo e dal suo Vangelo di vita e di risurrezione, invita a promuovere dei segni di speranza, a leggere certe situazioni di sofferenza e di povertà, come appelli a non arrendersi al male e alla ‘di-speranza’, per diventare amici e alleati di tutti coloro che non si rassegnano e lottano per far avanzare il bene, per sostenere le speranze e i desideri che abitano il cuore dell’uomo”. La festa di San Siro diventa occasione per fare “nostra la proposta del Papa”: dare vita a “un’alleanza sociale per la speranza” anche “nella nostra città e nel nostro territorio, ferito e turbato da inchieste che sembrano svelare prassi di potere lontane dalla cura del bene comune, e che fa i conti con il crescere della povertà, con il problema della casa e del lavoro precario o sottopagato, con una crisi della natalità che ci lascia tutti più poveri e più timorosi del futuro, con l’indifferenza di molti alla tragedia delle guerre e alla logica di violenza e di confronto tra nazioni e schieramenti, che pensavamo appartenere al passato”. Riprendendo il documento pontificio sul Giubileo il il vescovo di Pavia indica quale “alleanza sociale per la speranza siamo chiamati a coltivare e a far fiorire”: un’ “alleanza per la pace”, “per la vita”, “per i detenuti”, “per i malati”, “per i migranti”, un’alleanza che “metta al centro i poveri”. “Il modo più bello e più vero per onorare la memoria e la testimonianza di San Siro, nel tempo del Giubileo che sta di fronte a noi – conclude il presule – è proprio trovarci uniti e concordi nel costruire una vera alleanza sociale per la speranza, che dia orizzonte e futuro alla nostra città di Pavia”.

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