“Ci prendiamo l’impegno di creare un gruppo di lavoro aperto e interdisciplinare per far nascere anche in Italia una Agenzia per l’immigrazione, che chiameremo Agenzia per la Mobilità. Un luogo dove fare girare competenze, un contenitore di buone pratiche per fare proposte al mondo politico e dare strumenti per governare le migrazioni”. Ivana Borsotto, presidente di Focsiv, ha chiuso così la sessione sulla cooperazione internazionale al Festival della Migrazione che si è svolto nei giorni scorsi in Emilia Romagna. Una proposta, quella dell’Agenzia per la Mobilità, che vuole lavorare sull’inclusione e sull’integrazione in modo innovativo e adeguato ai tempi che cambiano. All’evento pensato dal festival insieme a Focsiv è intervenuto anche Stefano Allievi, Ordinario di Sociologia all’Università di Padova: “bisogna controllare i confini? Sì, ma questo non significa costruire muri. Le migrazioni necessitano di politiche, di un governo effettivo. Oggi entrare regolarmente in Italia è praticamente impossibile, a fronte di questo il numero di arrivi è inferiore al fabbisogno del nostro mercato del lavoro. I richiedenti asilo vogliono rifarsi una vita, essere migranti economici significa cercare una casa, mandare i figli a scuola. Occorre integrare chi già vive qui, anche con la riforma della legge sulla cittadinanza, e con chi arriva man mano: i centri che servono davvero sono quelli per l’insegnamento dell’italiano. E infine va cambiata la narrazione: il mondo cattolico e progressista hanno sempre sottovalutato il problema della paura. Occorre ascoltare, abbracciare quella paura e poi trovare delle soluzioni intermedie. La legge migliore che potremmo fare è quella che può essere accettata anche da chi ha paura”. Alessandra Morelli, già delegata Unhcr in vari Paesi tra cui la Somalia, ha spiegato: “Il mio lavoro per 30 anni è stato quello di aprire varchi e spazi. Dietro a ogni numero c’è storia di umanità abbandonata: l’accoglienza va riposizionata nella sua dimensione etica. Oggi l’80% di chi è in movimento a causa di conflitti e cambiamenti climatici si muove nel Sud del mondo, solo una piccola parte arriva al Nord del mondo. Eppure ne abbiamo fatto una paura generale. L’idea dell’Agenzia? È ottima, è il modo per custodire l’umanità e per far circolare politiche, idee, progetti e buone prassi”.