Gaza: Amnesty, “Israele sta commettendo genocidio”

“Israele ha imposto nella Striscia di Gaza condizioni di vita che hanno creato una miscela mortale di malnutrizione, fame e malattie e ha esposto la popolazione palestinese a una morte lenta e calcolata. Israele ha inoltre sottoposto centinaia di persone palestinesi di Gaza a detenzione senza contatti col mondo esterno, maltrattamenti e torture.
Esaminati separatamente, alcuni degli atti indagati da Amnesty International costituiscono gravi violazioni del diritto internazionale umanitario o del diritto internazionale dei diritti umani. Ma guardando in modo più ampio la campagna militare di Israele e l’impatto cumulativo delle sue politiche e delle sue azioni, l’unica ragionevole conclusione è quella di un intento genocida”. E’ la dura condanna di Amnesty international, contenuta in un rapporto intitolato “Ti senti come se fossi un subumano: il genocidio di Israele contro la popolazione palestinese a Gaza”. Nel report l’organizzazione per i diritti umani documenta come, durante l’offensiva militare lanciata dopo gli attacchi mortali del 7 ottobre condotti nel sud di Israele da Hamas, “Israele abbia scatenato inferno e distruzione contro la popolazione palestinese di Gaza senza freni, in modo continuativo e nella totale impunità”. Il rapporto “mostra che Israele ha compiuto atti proibiti dalla Convenzione sul genocidio, con l’intento specifico di distruggere la popolazione palestinese di Gaza. Questi atti comprendono uccisioni, gravi danni fisici e mentali e la deliberata inflizione di condizioni di vita calcolate per causare la loro distruzione fisica. Mese dopo mese, Israele ha trattato la popolazione palestinese di Gaza come un gruppo subumano non meritevole di diritti umani e dignità, dimostrando il suo intento di distruggerli fisicamente”, ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty international: “Le nostre conclusioni devono servire a svegliare la comunità internazionale. Questo è un genocidio. Deve cessare ora”.
Il rapporto di Amnesty ha esaminato in dettaglio le violazioni commesse da Israele nella Striscia di Gaza lungo un arco di nove mesi, tra il 7 ottobre 2023 e l’inizio di luglio del 2024. L’organizzazione ha intervistato 212 persone tra le quali vittime e testimoni palestinesi, autorità locali di Gaza e operatori sanitari; ha condotto ricerche sul campo e analisi di un’ampia serie di prove materiali e digitali, comprese immagini satellitari; ha analizzato dichiarazioni di alti funzionari del governo e dell’esercito di Israele e di altri organismi ufficiali israeliani. In più occasioni, ha condiviso le sue conclusioni con le autorità israeliane ma, al momento di questa pubblicazione, non ha ricevuto alcuna sostanziale risposta.“Tenendo in considerazione il contesto delle preesistenti condizioni di spossessamento, apartheid e occupazione militare illegale in cui questi atti sono stati commessi, abbiamo potuto giungere a una sola ragionevole conclusione: l’intento di Israele è la distruzione fisica della popolazione palestinese di Gaza, in parallelo con l’obiettivo militare, o come strumento per conseguirlo, della distruzione di Hamas”, ha precisato Callamard. “I crimini di atrocità commessi il 7 ottobre 2023 da Hamas e da altri gruppi armati palestinesi contro cittadini israeliani e di altre nazionalità, che comprendono deliberate uccisioni di massa e presa di ostaggi, non possono mai giustificare il genocidio di Israele contro la popolazione palestinese di Gaza”, ha evidenziato Callamard. La giurisprudenza internazionale riconosce che, perché venga commesso un genocidio, non è necessario che gli autori riescano a distruggere, in tutto o in parte, un gruppo protetto. È sufficiente la commissione di atti vietati, con l’intento di distruggere quel gruppo.

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