Nicaragua: regime esilia sacerdote arrestato domenica e lascia il Paese senza suore. Molina, “per tutte ultimatum a lasciare il Paese entro dicembre”

Il regime di Daniel Ortega lascerà il Nicaragua senza suore. La denuncia arriva dall’avvocata e ricercatrice in esilio Martha Patricia Molina, solitamente la fonte più accreditata sulle persecuzioni inflitte alla Chiese del Nicaragua, ed è riportata dal sito indipendente Despacho 505. “In queste settimane i posti di migrazione vedranno la presenza di suore, perché la dittatura ha dato loro l’ultimatum: ‘Avete tempo fino a dicembre per lasciare il Paese’”, ha denunciato Molina attraverso il suo profilo X. L’ultimatum vale per “tutte” le religiose che si trovano in Nicaragua e si prevede che troveranno accoglienza nei Paesi vicini o, comunque, nelle sedi continentali delle varie congregazioni.
“Sono le suore che hanno visto cancellate le loro organizzazioni no-profit. La maggior parte di loro ha già lasciato il Paese… Le loro proprietà saranno tutte confiscate”, ha spiegato più in dettaglio Molina.
Nel frattempo, è giunta conferma che il regime ha esiliato a Panama il sacerdote Floriano Ceferino Vargas. Il sacerdote era stato sequestrato dagli agenti del regime domenica scorsa, dopo la messa celebrata nella chiesa di San Martín, a Nueva Guinea, nelle diocesi di Bluefields. La fonte, in questo caso, è il leader campesino Merdardo Mairena, informato da alcuni concittadini. Tale scelta conferma il recente orientamento del regime, cioè quello di non trattenere a lungo ma di espellere dal Paese i sacerdoti che vengono arrestati in modo del tutto arbitrario.

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