Inclusione: progetto “Ragazzi al Centro”. Santo e Francesca Versace, “mettere al primo posto sempre i minori”

“La risposta a tutte le domande è l’amore”: ne sono convinti Santo e Francesca Versace, presidenti della Fondazione Santo Versace, che come unico e principale obiettivo filantropico aspirano al sostegno e all’aiuto di persone fragili e vittime di diseguaglianza sociale. Hanno ribadito il loro intento alla conferenza stampa di presentazione del progetto “Ragazzi al Centro”, un’iniziativa ambiziosa del Piccolo Principe onlus – e finanziata ed appoggiata dalla Fondazione, oltre che altre grandi realtà come Dolce&Gabbana – volta all’assistenza e al benessere di bambini e adolescenti tra i 13 e i 18 anni che vivono un disagio psicosociale e/o a rischio drop out (devianza). “Questo progetto mi emoziona particolarmente – ha affermato Francesca Versace –. In una società così interconnessa come la nostra, mai come ora vi è stata paradossalmente registrata una tale mancanza di empatia, di reciprocità, di disponibilità vera gli uni per gli altri. Bisogna dunque agire concretamente, mettendo al primo posto sempre i minori, che sono il nostro futuro, la nostra salvezza. È necessario ascoltare le loro esigenze, aiutarli, garantirgli un domani più certo, più semplice. E la risposta più giusta è semplicemente l’amore. Grazie al Piccolo Principe Onlus, ai tanti partecipanti di quest’iniziativa, dei grossi passi in avanti sono già stati fatti, ma non possiamo e non dobbiamo fermarci”. Il marito, Santo Versace, concorda e aggiunge: “È giusto che vengano coinvolti tutti, le Istituzioni, le aziende forti, le persone che possono: ognuno deve dare, contribuire alla causa affinché nessuno si senta solo. Altro nostro proposito fondamentale è quello non solo di assicurare ai minori in difficoltà più stabilità ed equilibrio, ma anche quello di spianargli la strada, per permettergli di realizzarsi fino in fondo e risolvere attraverso la vicinanza e l’amore ogni problema. Bisogna avere un occhio di riguardo per i fragili… detengono una smisurata sensibilità”.

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