“In un mondo messo alla prova da guerre, crisi e minacce, oggi è necessario raccontare la speranza e condividerla”: lo ribadisce il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, nel suo messaggio in vista dell’Anno Santo 2025, che ha come motto “Pellegrini di speranza” e che nella diocesi di Bolzano-Bressanone si apre il 29 dicembre nel duomo di Bressanone. In quest’anno la Chiesa e il mondo sono esortati a dare concreti segni di speranza: nell’impegno per la pace, per i giovani, gli anziani, i malati, i poveri e i migranti. “Abbiamo bisogno di speranza per accogliere la vita che nasce e per custodire e preservare la creazione minacciata e ferita”, scrive il vescovo, che ricorda anche le sette chiese giubilari altoatesine – il duomo di Bressanone (dalla Pentecoste fino a ottobre sarà tuttavia la parrocchiale di Bressanone, poiché in duomo sono previsti lavori di restauro), il duomo di Bolzano, la chiesa dell’abbazia di Monte Maria, la chiesa di Santa Croce a Lana, il santuario della Madonna di Pietralba, la chiesa di Santa Croce a Sabiona, la chiesa di Oies – e i tanti appuntamenti nel calendario della diocesi. “Un momento culminante dell’Anno Santo sarà il pellegrinaggio diocesano a Roma, che si svolgerà dal 27 al 30 ottobre 2025. La preghiera sulle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo e il varcare le Porte Sante dovrebbero rafforzarci come pellegrini e pellegrine di speranza – afferma il presule -. Un particolare ‘segno di speranza’ sarà un progetto sociale comune, che sarà avviato dalla nostra Caritas diocesana con il supporto di molti”.