Taglio del nastro, domani pomeriggio alle 15 alla Libreria Brunelleschi dell’Opera Santa Maria del Fiore a Firenze, per la mostra “La distanza ravvicinata”, nella quale vengono presentate per la prima volta dieci fotografie di Lilyana Karadjova che hanno come soggetto le sacre reliquie esposte nel Museo dell’Opera del Duomo a Firenze. Si tratta di immagini uniche, stampate in cianotipia su vetro invece che su carta, come da tradizione. Una tecnica che esalta la radiosità di questi oggetti sacri, mentre il caratteristico colore blu evoca il Regno Celeste. “Una tecnica fotochimica – spiega l’artista – che raramente veniva utilizzata in passato, frutto di un mio lungo lavoro di ricerca”. “Queste fotografie stampate su vetro da Lilyana Karadjova – commenta Timothy Verdon – rappresentano alcune delle reliquie per le quali la fede dei fiorentini d’altri tempi ha fornito splendidi reliquiari, oggi esposti al Museo dell’Opera del Duomo. Ma laddove al Museo l’attenzione del visitatore tende a focalizzarsi sull’argento, sull’oro e sulle gemme dei contenitori, qui l’occhio viene portato sul contenuto: i frammenti di ossa dai corpi di questi testimoni di Cristo e alcuni pezzi del legno della sua croce. Questo è il vero ‘tesoro’ del Duomo, come insistevano gli antichi scrittori”. Fotografa, storica dell’arte e filosofa bulgara, Karadjova ha diversi incarichi, tra cui quello di visiting professor all’Accademia di Belle arti di Napoli, all’Accademia di Brera di Milano. “Usando l’antica tecnica della cianotipia – spiega il curatore della mostra, Vincenzo Circosta – Lilyana Karadjova stampa su vetro immagini uniche su un supporto desueto e fragile, come fragili appaiono i frammenti ossei fotografati che, per processo chimico, assumono un colore blu a ricordo tangibile del Regno Celeste. Il suo lavoro dedicato alle reliquie dei Santi, conservate nel Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, sembra riecheggiare i supplizi dei dipinti seicenteschi di Jusepe de Ribera e Giovan Battista Langetti, interpretandoli in maniera del tutto personale”. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 31 marzo 2025.