Giubileo 2025: mons. Pezzi (Mosca), “storia oggi segnata da guerre, ma lo Spirito ha posto nei cuori il desiderio di rapporti fraterni”

“Oggi, nelle cattedrali di tutto il mondo, si apre il Giubileo”: così ha esordito il vescovo Paolo Pezzi nella omelia della celebrazione che ieri, 29 dicembre, anche per l’arcidiocesi di Mosca ha segnato l’inizio dell’Anno santo. È un “tempo favorevole che ci chiama alla conversione di noi stessi, delle nostre comunità, delle nostre relazioni”, ha continuato il vescovo, sollecitando, “in un clima di conversione, a prestare veramente attenzione a Dio, a noi stessi, agli altri nella loro condizione specifica, all’universo che ci circonda, alla nostra casa comune”. Mons. Pezzi ha incentrato la sua riflessione sul ringraziamento alla Santissima Trinità per “la sua creazione più bella: la santa Chiesa di Dio, la Chiesa dei martiri e dei santi, uomini e donne di tutti i tempi e di tutti i luoghi”. “Voglio cantare la straordinaria bellezza e giovinezza della Chiesa”, ha continuato, “che non vive per se stessa”, ma per annunciare il Regno di Dio, per la missione e ha una parola di speranza per tutti. “La santa Chiesa di Dio in questo Anno giubilare vuole che tutti i suoi figli diventino discepoli missionari, fiduciosi nella presenza di Gesù, che è venuto non per condannare il mondo, ma per salvarlo, che è venuto non per essere servito, ma per servire”. “Desidero inoltre celebrare la straordinaria bellezza e lo zelo della Chiesa, che chiama ogni persona a compiere la sua vocazione e ad assumere la sua missione”, ha continuato il vescovo. “In questo Anno giubilare voglio celebrare la bellezza di questa Chiesa che ho incontrato, voglio non aver paura di nascondere le sue fragilità, per cui è derisa e perseguitata” e, ha aggiunto, “voglio invitare tutti voi a condividere questo canto sulla bellezza della santa Chiesa di Dio, affinché i nostri incontri non si brucino con la moltiplicazione delle parole, ma diventino una testimonianza dello stupore per le opere di Dio”. “Se la storia oggi ci appare tragica, segnata da guerre, rivalità per il potere, mille ingiustizie e soprusi”, ha quindi concluso, “sappiamo che lo Spirito ha posto nel cuore di ogni persona il desiderio di autentici e veri rapporti fraterni nell’amore reciproco”. Prima della celebrazione, l’arcivescovo, i sacerdoti e i credenti hanno fatto una piccola processione attorno alla cattedrale, cantando le litanie, per poi entrare nella cattedrale, dietro la croce che, simbolo dell’Anno giubilare, è stata solennemente installata presso l’altare maggiore del tempio.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Diocesi