Il Giubileo “è un percorso che apre ad una duplice dimensione: la prima riguarda la spiritualità personale, la seconda la vita interpersonale fatta di amicizia fraterna. Queste due dimensioni, vissute integralmente, potranno favorire una società più armonica e serena”. A ricordarlo è stato ieri, nella basilica di Collemaggio, a L’Aquila, l’arcivescovo aquilano, mons. Antonio D’Angelo, celebrando la messa di apertura dell’Anno Santo. “Il Giubileo è un tempo per maturare nella nostra fede, crescere nella Parola che ci è donata, fare scelte di vita sia personali, sia comunitarie con gesti e attività che possano contribuire alla crescita della comunità ecclesiale e sociale”, ha spiegato il presule. “Avremo la possibilità di vivere tempi di preghiera personale, di poter partecipare ad eventi comunitari di fede per consolidare e comprendere il mistero di Dio. Inoltre, andranno messi in campo atti che favoriscano le relazioni interpersonali, la promozione della cultura dell’accoglienza e del sostegno fraterno nei vari luoghi e ambiti di vita”. Il tema che Papa Francesco propone in questo Anno Santo, “Pellegrini di Speranza”, “ci aiuta a prendere coscienza che la vita è un pellegrinaggio”. Ciò significa, per mons. D’Angelo, “avere un punto di partenza e una mèta da raggiungere. In questo tragitto, l’amore di Dio è già presente e dona la Speranza che ci apre al futuro della Vita nuova. Il Giubileo è esperienza della Misericordia di Dio”.