I giubilei “sono occasioni per la Chiesa di cercare il rinnovamento, di compiere un reset. E questo Anno santo in particolare ci invita ad approfondire e rinnovare il ruolo della speranza nelle nostre vite”. Lo ha detto il cardinale di Westminster Vincent Nichols nella celebrazione che ha aperto in diocesi l’anno giubilare. Il tema della speranza è urgente, secondo il cardinale, in un “mondo segnato da tragedia, conflitto e crudeltà” e per le persone per le quali “il pellegrinaggio della vita è duro e implacabile”. Commentando il Vangelo della domenica della Sacra Famiglia, il cardinale ha sottolineato tre insegnamenti per questo Anno santo. Il primo: come la famiglia di Maria, Giuseppe e Gesù nel pellegrinaggio verso Gerusalemme, riconosce di appartenere a Dio, così anche noi, in virtù del battesimo “siamo in pellegrinaggio verso Dio”. Il secondo: come Maria ha custodito nel suo cuore preziosi ricordi degli anni con Gesù, ricordi che poi l’hanno aiutata a vivere momenti di angoscia e vuoto, ai piedi della croce e in tutto il suo dolore, anche noi possiamo fare tesoro dei momenti di tenerezza e consolazione, perché ci sostengano. Il terzo: la risposta di Gesù alla madre angosciata “ci indica la speranza più grande e più importante, la speranza del cielo. Da essa la vita trova il suo vero scopo, perché senza questa speranza, la vita è fondamentalmente vuota”. “Entrando da questa porta di speranza”, ha concluso il cardinale, “vedremo con maggiore chiarezza non solo i doni che Gesù ci dà, ma anche le opportunità per noi di servirlo negli altri, lavorando per il bene di coloro che ci circondano”. Così “potremo offrire questa visione di speranza e compassione a coloro le cui vite sono spezzate, per i quali le promesse sono state tradite o i sogni infranti, che sono stanchi e non hanno più forza per andare avanti”.