Familiari e amici di coloro che sono considerati “prigionieri politici” in Venezuela, accompagnati da attivisti e altri cittadini, hanno vegliato domenica a Caracas per chiedere il rilascio di questi detenuti e la “cessazione della repressione” nel Paese. Come riferisce l’agenzia Efe, al grido di “libertà”, alcuni dei partecipanti hanno liberato dalla piazza decine di palloncini bianchi, sui quali hanno posto le fotografie dei detenuti e un messaggio che diceva “liberate tutti i prigionieri politici”. Venerdì scorso, l’ong Foro Penal, probabilmente l’organizzazione più attendibile rispetto al mancato rispetto dei diritti nel Paese, ha indicato che 1.903 persone rimangono in carcere per dissenso al governo, la maggior parte delle quali detenute dopo le elezioni del 28 luglio Nel frattempo, il procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan, ha rimproverato ieri il Venezuela per la mancanza di “attuazione concreta di leggi e pratiche” per proteggere i diritti dei civili e ha avvertito che le indagini dell’Ufficio del procuratore “sono in corso e attive”. Intervenendo alla riunione annuale dei Paesi membri della Cpi, Khan ha sottolineato al Venezuela “la necessità di proteggere i diritti dei civili, compresi i bambini, e di rilasciare coloro che sono detenuti per motivi politici, così come chiunque abbia protestato pacificamente”.