Dopo la contestazione dei risultati del primo turno delle elezioni presidenziali in Romania, svoltosi il 24 novembre, e il riconteggio parziale dei voti, la Corte costituzionale del Paese ha validato lo scrutinio. Nel secondo turno, che sarà domenica 8 dicembre, i romeni dovranno scegliere tra due candidati: Calin Georgescu (62 anni), indipendente; e Elena Valerica Lasconi (52 anni), presidente del partito progressista Unione salvate la Romania. Secondo la stampa romena, Georgescu è ritornato da qualche mese in Romania, dopo alcuni anni vissuti in Austria. Ha lavorato per vari Governi romeni sin dal 1991, in progetti per lo sviluppo sostenibile. Agronomo di formazione, ha ricoperto incarichi presso l’Onu (2010-2012) e Club di Roma (2013-2015). Ammiratore del presidente russo Putin, ha espresso opinioni contro Ue, Nato, ed è seguito da milioni di romeni su Tiktok. Usa anche un discorso religioso, d’influenza New Age, e l’ex portavoce della Chiesa ortodossa romena, Vasile Banescu, ha denunciato l’uso del sacro nella manipolazione politica. Nella sua candidatura per le presidenziali è sostenuto dai sovranisti. Lasconi è una ex giornalista, laureata in economia turistica e commercio internazionale, ed è al secondo mandato come sindaco della città di Campulung Muscel, a 170 km da Bucarest. Per il secondo turno sarà appoggiata dai partiti di centro-destra e dalla minoranza ungherese, come candidata che vorrebbe mantenere la Romania nell’Ue e Nato.