Natale: mons. Brugnotto (Vicenza), “offriamo segni di speranza”

(Foto diocesi Vicenza)

“Viviamo questo Natale quale occasione propizia per accogliere Colui che vince la paura e apre il cuore e la mente alla speranza”. Lo scrive mons. Giuliano Brugnotto, vescovo di Vicenza, nel suo messaggio per il Natale. “Offriamo segni di speranza, coltivando e pregando per la pace nelle famiglie e nelle sempre più numerose e sofisticate guerre tra le nazioni – esorta il presule –. Offriamo segni di speranza credendo nella vita e creando le condizioni per i giovani di desiderare la generazione di nuovi figli e figlie. E ancora, offriamo segni di speranza, diffondendo la cultura di una più equa distribuzione dei beni, compiendo scelte audaci di remissione dei debiti verso i paesi poveri”.
Tra i diversi temi affrontati, quello della casa. “Credo che sia desiderio di tutti avere una casa. Viviamo nella parte ricca del mondo ma la casa non è un diritto assicurato a tutti. Ad alcuni viene proprio negata, per altri è difficile ottenerla. Penso ad alcune persone disabili che faticano a reperire un alloggio nel quale vivere insieme e ‘imparare’ una vita sociale serena” senza “dipendere esclusivamente dai propri genitori (il progetto ‘Dopo di Noi’ stenta ancora a trovare possibilità di realizzazione concreta), Penso ai migranti, cui viene spesso negata la possibilità di avere una abitazione in affitto anche quando sono lavoratori regolari; oggi è ostacolato lo stesso diritto di asilo per lo straniero cui venga impedito nel suo Paese l’esercizio delle libertà democratiche”. Il pensiero di mons. Brugnotto va anche agli anziani nelle Rsa, ai carcerati, agli ammalati negli ospedali e a quanti vengono accolti in hospice. “Molti sono istituti ben organizzati e di eccellenza, ma è un’altra cosa rispetto al ‘sentirsi a casa’”. “A tutti costoro – conclude – giunga l’augurio da Betlemme. Il Figlio di Dio nasce ‘fuori casa’ anche per condividere la condizione di tutti coloro che nella vita ‘cercano casa’ e ancora non l’hanno trovata. Dio ha scelto di offrire vicinanza a loro, condividendo con loro i disagi e le fatiche ed essere adorato dai pastori in questa condizione di precarietà”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa