“Il Natale del Signore racconta della sua condivisione in pienezza dell’umano”. Lo scrive mons. Ovidio Vezzoli, vescovo di Fidenza, nel messaggio inviato alla diocesi per Natale. “Gesù di Nazareth, volto del Padre misericordioso e compassionevole, racconta di un Dio che condivide con una povera umanità l’inizio della sua missione di annuncio dell’evangelo, quando condivide con i poveri e gli umili della terra la sua nascita nel nascondimento e nel silenzio adorante di Maria la madre e di Giuseppe”, scrive il vescovo: “quando nelle acque del Giordano vi discende insieme ad una umanità peccatrice che cerca perdono e riconciliazione; quando sta a tavola con pubblicani e peccatori; quando racconta le parabole della misericordia; quando si china sulla infermità dei malati; quando scorge l’inutilità rassegnata della vita dei lebbrosi che implorano da lui la guarigione; quando dichiara solennemente il perdono a una donna che i presunti giusti avevano già deciso di lapidare a morte; quando moltiplica il pane per la folla stanca e affaticata che lo segue da giorni ascoltando la sua parola; quando rassicura della sua presenza i discepoli in una notte di tempesta nella quale la barca minaccia di affondare tra i flutti del lago di Tiberiade; quando rinfranca il cuore affaticato e desolato degli apostoli che non hanno saputo vegliare nella preghiera con lui nella notte del Getsemani; quando non ha una parola di condanna per i suoi che sono fuggiti davanti all’inganno dell’arresto, all’orrore della flagellazione, all’ingiuria del processo farsa e della dileggiante condanna a morte mediante la crocifissione; quando dall’alto della croce grida, da un lato, il suo dolore e il silenzio di Dio, racchiudendo in sé tutte le domande di una umanità ferita e disorientata a causa della propria debolezza e del proprio peccato, dall’altro, quando invoca il perdono del Padre per tutti; quando, risorto dai morti, consola le donne discepole; quando, nondimeno, dichiara solennemente la sua presenza senza tempo, fedele accanto ai suoi fino alla fine del mondo”.