Il messaggio di Natale di mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi, prende le mosse dall’opera pittorica “La Madonna della Pappa” realizzata da Guido Mazzoni e collocata nella cripta del duomo di Modena. “A destare interesse” nel quadro è soprattutto “una figura apparentemente marginale: la piccola serva che in piedi, gonfiando le guance, soffia sul cucchiaio per raffreddare la pappa da porgere al piccolo Gesù. Alla fine è proprio lei, con il suo gesto tenero, a definire questa scena”. “In una visita alla cripta del duomo, ormai molti anni fa, la guida invitò i presenti a guardare attentamente il volto di questa donna, facendovi notare qualche tratto fisionomico delle persone portatrici della trisomia 21, più nota come sindrome di Down. […] È proprio questa donna che soffia sul cucchiaio, dai lineamenti così marcati, a rendere originale e preziosa quest’opera. Ed è lei a sfamare il piccolo Gesù”. Mons. Castellucci prosegue: “Il mistero del Natale è la prova di quanto siamo preziosi agli occhi di Dio, che ci abilita al punto da renderci degni di ospitare suo Figlio nella nostra natura umana. E nello stesso tempo il Natale è la prova di quanto siamo inabili ad accoglierlo, tenendolo fuori dalle nostre case e riservandogli solo una stalla, profetizzando così la sua espulsione dalla città per crocifiggerlo. La storia umana, cronaca compresa, documenta innumerevoli tentativi di rifiuto e respingimento di piccoli, fragili e poveri. […] La vera e profonda disabilità è l’egoismo, che alimenta gli idoli del potere, del successo, del denaro e del piacere: l’egoismo disabilita il cuore”. Conclude: “L’augurio per questo Natale 2024, inizio del Giubileo della speranza, è di metterci nei panni del bimbo Gesù nel presepe del Mazzoni: lasciandoci nutrire, con semplicità, da chi appare marginale e svantaggiato, ma ci porge con tenerezza il cibo dell’amore”.