Diocesi: Caritas Terni, nel 2024 6.287 persone hanno chiesto aiuto

In un contesto locale che evidenzia il perdurare di una crisi profonda a livello sociale ed economico, la Caritas di Terni-Narni-Amelia e l’associazione San Martino impresa sociale operano per sostenere in maniera efficace persone e famiglie, in un percorso che mira ad evitare situazioni di emarginazione sociale. Nel 2024 le persone che si sono rivolte alla Caritas – associazione San Martino impresa sociale, sono state 6.287, con 1.273 in più rispetto al 2023.
“Non c’è persona che non sia amata dal Signore e che non debba avere attenzione da parte dei credenti e delle altre persone, nella vicinanza e nel mettersi al servizio degli altri – dice il vescovo di Terni-Narni-Amelia, mons. Francesco Soddu –. Nell’anno del Giubileo siamo chiamati a porre segni speranza e a fare di tutto perché ciò non sia solo un desiderio, ma segni concreti a cominciare dalla pace che deve tradursi in operatività, perché la pace possa regnare a cominciare dal piccolo di ogni persona, dal proprio cuore, che deve essere non dilaniato, ma tutto orientato a Dio”. E poi “un’attenzione, come ci esorta Papa Francesco, ai detenuti, ai malati, ai giovani, agli immigrati, agli anziani e ai poveri che mancano del necessario per vivere. Tutti i battezzati, ognuno con il proprio carisma e ministero deve essere corresponsabile, affinché molteplici segni di speranza testimonino la presenza di Dio nel mondo. L’anima di ciò che significa mettersi accanto ai fratelli bisognosi, ciò che è la testimonianza della carità che non si appaltata, ma della quale tutti siamo corresponsabili. Da qui deriva il desiderio di trasformare la negatività ciò che è evidente, in positività di comunione. Quando le ingiustizie, la povertà aumentano non bisogna tirare i remi in barca, ma dare ancora di più segni speranza”. Anche oggi di fronte all’aumento delle povertà, “vediamo come ci sia stato contestualmente un aumento della solidarietà. Essere compartecipi di una collettività che deve mettere a frutto la solidarietà, che deve riguardare tutti, perché nessuno può delegare l’amore ad altri”.
Nel nostro territorio “la povertà e i bisogni crescono in maniera considerevole – sottolinea il direttore della Caritas di Terni-Narni-Amelia don Giuseppe Zen –. La povertà assoluta continua a essere su livelli record, vari e multiformi fenomeni di disagio sociale continuano a colpire in modo particolarmente allarmante, come il problema dell’abitazione.
Le persone presentano sempre più marcatamente vari ambiti di disagio con prevalenza di bisogni occupazionali e abitativi; problemi famigliari; problemi di salute, soprattutto fragilità e disagio psicologico. Mi preme rimarcare però che, al di là dei numeri e delle problematicità, i poveri sono persone con un volto e un’anima, e per chi crede questa persona, chiunque essa sia, è preziosa agli occhi di Dio e, nonostante le criticità, si intravvedono nelle crepe dei fili d’erba, dei segnali di speranza: le tante riposte, opere e servizi messi in campo dalla Chiesa, dalla società civile, dall’associazionismo e dal volontariato, e che contribuiscono con il loro apporto a rendere più umano e dignitoso il nostro vivere. Semi di speranza, in particolare in occasione del Giubileo, sono quelli che la delegazione Caritas dell’Umbria dedica all’emergenza abitativa, e quelli che la Caritas diocesana intende sviluppare nella collaborazione sempre più stretta con il carcere affrontando in particolare il tema della giustizia riparativa, o con la creazione di un dispensario farmaceutico per i bisognosi della diocesi”.

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