“Sarebbero alcune migliaia, circa 4.000, i permessi concessi da Israele ai palestinesi di fede cristiana della Cisgiordania per entrare a Gerusalemme nelle feste di Natale. I permessi (rilasciati dal Cogat, l’unità dell’Esercito che coordina le attività governative nei Territori, ndr.) hanno la durata di poco più di una settimana a differenza degli scorsi anni quando la validità era di circa uno, due mesi”. A confermare la notizia al Sir è mons. William Shomali, vescovo ausiliare di Gerusalemme e Vicario patriarcale per la Palestina. “La guerra ha provocato la riduzione del numero dei permessi e anche la loro durata. Vengono rilasciati soprattutto a persone di età superiore ai 55 anni” spiega il vescovo. Circa il prossimo Natale mons. Shomali tratteggia così lo stato d’animo dei cristiani locali: “essi attendono il Natale con sentimenti contrastanti, un misto di frustrazione e di speranza, di disperazione e scoraggiamento. Anche di paura per quello che potrebbe accadere nel prossimo futuro. Molti pensano che dopo Gaza, un qualcosa di simile, potrebbe toccare ai territori della Cisgiordania. Ci affidiamo a Cristo, principe della pace, alla speranza che viene dal Natale per risollevarci. Il prossimo Giubileo possa donarci forza e riportare di nuovo i pellegrini in Terra Santa. Sarebbe un grande aiuto per tutti i nostri cristiani, sia spirituale che materiale”.