Una giovane imprenditrice artigiana del settore caseario è il soggetto rappresentato quest’anno nell’ormai tradizionale statuina natalizia donata a tutti i vescovi italiani da Confartigianato e Coldiretti, in collaborazione con Fondazione Symbola. La statuina è stata consegnata nella mattinata di oggi anche all’arcivescovo di Trento mons. Lauro Tisi, per essere collocata nel presepe di Curia. A farne dono a mons. Tisi, nell’Episcopio di piazza Fiera, erano presenti Gianluca Barbacovi ed Enzo Bottos, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti del Trentino insieme ad Andrea De Zordo e Nicola Berardi, presidente e direttore dell’Associazione Artigiani – Confartigianato Trentino.
La statuina, realizzata in cartapesta dal maestro presepista Claudio Riso, “rappresenta – è stato spiegato a mons. Tisi – l’attenzione nella scelta delle materie prime, il rigore nei processi di lavorazione, la certificazione e la tracciabilità dei prodotti: temi quanto mai urgenti ed attuali”. Nel dialogo che ha accompagnato l’omaggio natalizio che si rinnova per il quinto anno, i rappresentanti del mondo agricolo ed artigiano si sono confrontati con l’arcivescovo sull’attuale contesto socio-economico, condividendo – spiega una nota – con lui motivi di preoccupazione ma anche di speranza. A mons. Lauro è stato chiesto un primo bilancio della sua Visita pastorale, a cominciare dagli avvenuti incontri proprio con agricoltori e operatori turistici. Monsignor Tisi si è impegnato a dare adeguata restituzione dei primi mesi di Visita, coinvolgendo anche le categorie economiche in un proficuo confronto sui temi emersi, che vanno spesso oltre l’ambito ecclesiale. “L’obiettivo sarebbe quello di ravvivare il senso di partecipazione dentro le nostre comunità”, ha concluso il presule. La statuina è stata quindi collocata al centro del presepio, nell’atrio di Curia, accanto ai manufatti già donati da Associazione Artigiani – Confartigianato Trentino e Coldiretti negli anni scorsi, a cominciare dalla statuina dell’infermiera nel 2020, simbolo dei sanitari che operarono, spesso in modo eroico, nell’emergenza Covid.